Attacco della Nord Corea alle coste sudcoreane, vittime civili e militari
Venti di guerra tra le due Coree dopo il bombardamento sulle coste dell’isola Yeonpyeong
da parte della Nord Corea. Due i marine sudcoreani uccisi dai colpi di artiglieria,
mentre altri 15 militari e tre civili sono rimasti feriti. Pyongyang respinge le accuse
e parla di autodifesa. Allarme in tutta la regione, mentre da Washington arriva la
condanna per la rottura dell’armistizio nel Mar Giallo. Forte anche la preoccupazione
della Cina, che finora era riuscita a tenere sotto controllo l’aggressività di Pyongyang.
Rosella Ideo, coreanista e docente di storia politica e diplomatica dell’Asia
orientale. L’intervista è di Stefano Leszczynski:
R. – La Cina
ha una visione molto diversa della geopolitica nella zona perché ormai la Cina è un
Paese assertivo, un Paese che si sta tra l’altro riarmando, un Paese molto forte dal
punto di vista economico tanto da poter condizionare l’economia americana e l’economia
mondiale, come sappiamo. Quindi, esistono vari fattori per cui la Cina - invece di
controllare, come vorrebbero gli americani e la Corea del Nord - appoggia la Corea
del Nord; e nella zona c’è un po’ anche una lotta per la leadership. Noi sappiamo
che gli Stati Uniti hanno il cosiddetto ‘sistema delle basi’: hanno basi americane
sia in Corea del Sud, con 27 mila e 500 soldati, sia in Giappone. La Cina, d’altra
parte, vede la possibilità che, in caso di caduta del regime nordcoreano, gli Stati
Uniti – che appunto sono presenti in tali forze nell’area – possano essere sulla soglia
di casa della Cina e quindi costituire un grave pericolo per la Cina stessa. Quindi,
da una parte, la Corea del nord si sente protetta dalla Cina: diciamo che i rapporti
tra la Cina e la Corea del Nord non sono mai stati tanto buoni in questi ultimi anni
…
D. – Gli altri grandi protagonisti di questa vicenda sono la Russia,
gli Stati Uniti e il Giappone che lei ha citato. In caso di un’escalation militare,
quanto potrebbe ampliarsi questo conflitto?
R. – Io penso e spero che
questo conflitto non debordi in questo senso. Non penso che la Corea del Nord arrivi
a provocare più di tanto una reazione, e questo è anche nell’interesse degli altri
Paesi. Nessuno ha interesse all’escalation del conflitto, e una provocazione, alla
fine, porterebbe proprio ad un conflitto, come è stato nella guerra di Corea del ’50–’53
tra Stati Uniti e Cina. Solo che adesso la Cina è un Paese forte, assertivo che si
vuol porre ancora una volta al centro dell’area asiatica. Però, direi, che è interesse
di tutti, in questo momento, mantenere i nervi saldi – come ha detto la Cina stessa
– e quindi evitare qualsiasi conflitto. Un conflitto avrebbe delle conseguenze disastrose,
assolutamente disastrose! (bf)
In Irlanda, attesa per la presentazione
del piano di austerity Il governo irlandese mette oggi gli ultimi ritocchi
al piano di salvataggio dell'economia da 15 miliardi di Euro in tagli e tasse, mentre
continuano le proteste di piazza a Dublino e all'interno del partito del primo ministro
Brian Cowen, il Fianna Fail, cresce la fronda di chi vuole le sue dimissioni. Il servizio
di Fausta Speranza:
Il piano
per il salvataggio in quattro anni dell'economia irlandese sarà presentato domani
con un giorno di ritardo sui tempi previsti, ha indicato Cowen, che ha chiesto di
restare al potere fino a quando il parlamento non avrà approvato il pacchetto di misure
in nome di un preminente “interesse nazionale” che supera quelli della politica. Dopodichè,
si scioglieranno le Camere. Il piano quadriennale, 150 pagine all'esame degli esperti
della Ue e del Fondo Monetario Internazionale, contiene significative riforme al sistema
fiscale con nuove imposte sulle proprietà e sull'acqua e tagli al sistema del welfare.
Ma Cowen, dopo che ieri l'opposizione aveva chiesto elezioni subito e gli alleati
Verdi un voto a gennaio, é sotto pressione anche dentro il suo partito perché lasci
il potere, e c'è chi pensa che il governo non arriverà a Capodanno: oggi un gruppo
di deputati del Fianna Fail si e' dato appuntamento per discutere “una strategia in
vista di una mozione di sfiducia” del primo ministro dopo che alcuni di loro parlando
ai media hanno già chiesto pubblicamente le dimissioni. Se verrà messa a punto una
linea comune - scrive oggi l'Irish Times - ci vorrà comunque una settimana prima che
la mozione vada all'ordine del giorno del Parlamento. Intanto la Borsa di Dublino
perde il 2,12%, con il settore del credito nel panico: Bank of Ireland cede il 22,11%,
Allied Irish bank il 18,14%. E sulla scia delle tensioni sull'Irlanda le principali
Borse europee segnano un lieve ribasso.
Ue e Fmi promuovono la Grecia:
programma di risanamento “sulla buona strada” La delegazione Ue-Fmi ha concluso,
oggi, una missione ad Atene affermando che il programma di risanamento greco “si mantiene
sulla buona strada”. Durante una conferenza stampa i rappresentanti della Commissione
europea, del Fondo monetario internazionale (Fmi) e della Banca centrale europea (Ecb)
hanno sottolineato che alla luce della revisione al rialzo dei deficit 2009 e 2010,
per raggiungere gli obiettivi posti da Atene, cioè un deficit del 7,5% sul Pil nel
2011 “si è raggiunto un accordo su nuove misure”. Queste serviranno per “ampliare
la base impositiva ed eliminare gli sprechi particolarmente nel settore della sanità,
delle imprese di stato e nell'amministrazione fiscale”. La delegazione dei creditori
della Grecia non ha escluso oggi l'ipotesi di un'estensione del periodo di ripagamento
del prestito greco o accordare “un altro prestito” se Atene non fosse in grado di
far fronte ai suoi impegni nei tempi previsti.
Aung San Suu Kyi ha potuto
riabbracciare il figlio dopo 10 anni Il secondo genito di Aung San Suu Kyi,
Kim Aris, dopo aver ottenuto un visto dall'ambasciata birmana in Thailandia, oggi
ha finalmente potuto riabbracciare la madre dopo 10 anni di separazione. L'incontro,
secondo un giornalista dell'agenzia Afp, è avvenuto all'aeroporto di Rangoon. Kim
Aris, 33 anni, era giunto a Bangkok da Londra all'inizio di novembre, presentando
richiesta per un visto che in passato gli era stato negato varie volte dalle autorità
birmane. Suu Kyi, premio Nobel per la Pace, è stata liberata il 13 novembre scorso
dopo sette anni di arresti domiciliari. La leader dell'opposizione democratica birmana
ha due figli, Kim e Alexander, avuti dopo il matrimonio celebrato nel 1972 con l'accademico
britannico Michael Aris, morto di cancro nel 1999 in Gran Bretagna.
Truffa
a Ue e Stato nel sud Italia Soldi pubblici concessi dallo Stato e dall'Unione
europea per finanziare innovative e complesse ricerche scientifiche, mai realizzate.
È la truffa scoperta dai militari della Guardia di Finanza di Catanzaro, che hanno
eseguito in cinque regioni un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari
emessa dal Gip del tribunale di Cosenza nei confronti di otto tra imprenditori, commercialisti,
consulenti del lavoro e docenti universitari. I militari hanno anche sequestrato beni
per un valore di circa 300 milioni tra immobili, aziende, azioni e conti correnti.
L'indagine è nata da una serie di controlli effettuati dal nucleo di polizia tributaria
di Catanzaro su diverse imprese beneficiarie di soldi pubblici, concessi sia dal ministero
dello Sviluppo sia da quello dell'Istruzione per la realizzazione di studi scientifici
in Calabria. I militari della Guardia di Finanza hanno così scoperto che questi studi,
lautamente finanziati, non sono mai stati svolti o sono stati fatti ma in altre sedi.
Così come soltanto sulla carta sarebbe stata formato il personale, tramite falsi corsi
di specializzazione anche questi ampiamente finanziati. Ammonta, infatti, a 31 milioni
e 227mila euro il contributo ottenuto dagli otto arrestati, di cui 20 milioni e 670mila
euro già effettivamente erogati. Secondo quanto accertato dall'inchiesta della procura
di Cosenza e dalla Gdf, gli otto erano una vera e propria “squadra perfettamente integrata
ed amalgamata nei rispettivi ruoli”. Tutti sono stati posti agli arresti domiciliari
con l'accusa, a vario titolo ed in concorso, di truffa, falso e diversi illeciti fiscali.
Nel corso dell'operazione sono stati impegnati in cinque regioni - oltre alla Calabria,
il Piemonte, la Liguria, il Lazio e la Toscna - un centinaio di militari, che hanno
sequestrato opifici industriali, immobili di pregio, quote sociali e disponibilità
bancarie e finanziarie per un valore complessivo di oltre 300 milioni.
Tragedia
in Cambogia: oltre 370 morti per la rissa scoppiata alla Festa dell’Acqua E'
salito a 378 morti e quasi 800 feriti il bilancio della tragedia che ha colpito stanotte
Phnom Pen, capitale della Cambogia. Ce ne parla Stefano Vecchia:
Una tragedia
se non annunciata almeno prevedibile, quella che la notte scorsa ha colpito la capitale
cambogiana, Phnom Pehn, nelle ore finali della Festa dell’Acqua, la più seguita ricorrenza
religiosa del Paese e un momento corale di gioia e di partecipazione per la popolazione.
In una calca mortale sul ponte che collega la riva principale del fiume Tonle Sap
e l’Isola di Diamante, al centro della corrente, sono morte centinaia di persone,
in maggioranza giovani. La tragedia è avvenuta probabilmente per l’impressionante
affollamento di persone che cercavano di avanzare nei due sensi, ma - forse - anche
per il contatto accidentale di alcuni passanti con cavi dell’alta tensione, che avrebbe
poi scatenato il panico. Traumi interni e soffocamento sono la causa della maggior
parte dei decessi accertati, il cui numero potrebbe salire ancora: sia perché diverse
persone travolte nella ressa mortale sono in condizioni gravissime, sia perché molti
dei ricoverati vengono dimessi dopo cure sommarie data la grande affluenza in strutture
non in grado di confrontarsi con un’emergenza di queste dimensioni.
Nove
sospetti ribelli maoisti uccisi nello Stato del Chhattisgarh in India La polizia
indiana ha ucciso oggi nove sospetti ribelli maoisti durante uno scontro nel distretto
di Dantewada, nello Stato del Chhattisgarh. Lo riportano i media indiani precisando
che la battaglia è avvenuta in una zona remota quando un folto gruppo di guerriglieri
ha teso un'imboscata a un convoglio di forze paramilitari. L'area di Dantewada è considerata
una delle roccaforti dei ribelli comunisti che controllano parte dell'India centrale
e nord occidentale. Sempre in Chattisgarh, nel distretto di Bijapur, due soldati sono
stati uccisi oggi a causa dell'esplosione di una mina che ha distrutto il veicolo
blindato su cui viaggiavano.
Ad Haiti, continua l’emergenza colera e non
arrivano dall’Onu i soldi previsti Le Nazioni Unite hanno ricevuto solo 6,8
milioni dei 164 milioni di dollari richiesti con l'appello urgente lanciato il 12
novembre scorso per finanziare la lotta al colera ad Haiti, dove la malattia ha già
provocato oltre 1.344 morti e continua ad estendersi. “È giunta una parte infima della
somma richiesta, mentre abbiamo urgentemente bisogno di risorse. È una situazione
di estrema urgenza, le vittime non aspettano e la rapidità può salvare vite umane.
"I donatori devono rispondere al più presto", ha detto a Ginevra la portavoce dell'Ufficio
dell'Onu per gli affari umaitari, Eysabeth Byrs. Per arginare e frenare l'epidemia,
che ha colpito Haiti dalla metà del mese scorso, servono materiale e personale, come
dottori ed infermiere, pastiglie per purificare l'acqua e sali per la reidratazione,
ha aggiunto. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 327
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