Il neo cardinale guineano Robert Sarah: una chiamata a rendere sempre più presente
Dio nel mondo
Come da tradizione, dopo la creazione dei nuovi cardinali, si svolgeranno oggi pomeriggio,
dalle 16.30 alle 18.30, le visite di cortesia ai porporati, dislocati in alcune delle
più prestigiose e rappresentative sale vaticane. Tra gli altri, nell’Aula delle Benedizioni
sarà presente il cardinale Robert Sarah, originario della Guinea e presidente
del Pontificio Consiglio Cor Unum, il dicastero che gestisce la carità del
Papa nel mondo. Roberto Piermarini gli ha domandato cosa significhi per lui,
ma anche per il continente africano, la nomina a membro del Collegio cardinalizio:
R. – Per
me è una bontà del Signore che non merito ed è anche una chiamata ad amare di più
il Signore e a morire per Lui, per il Vangelo, per la salvezza del mondo. E’ un onore
e anche una chiamata. Io vorrei dire “grazie” al Santo Padre che ha deciso di conferirmi
questo onore, ma comprendo anche questa chiamata come venuta da Dio, per una vita
più sacerdotale, più cristiana … Penso che oggi il mondo abbia bisogno di uomini di
Do, uomini che vivano la loro vita come una presenza fisica di Dio nel mondo. Io riconosco
in questo onore una chiamata di Dio ad essere più cristiano; le circostanze stesse
mi chiamano ad essere pronto a morire per il Signore. Non è soltanto il vestire il
rosso – un onore per una chiamata; io ho capito che ho ricevuto una chiamata e sono
felice di rispondere di sì al Signore.