Gli interventi nella Giornata di riflessione e preghiera in occasione del Concistoro
Il Concistoro è stato aperto ieri mattina da una Giornata di riflessione e di preghiera
che ha riunito il Collegio Cardinalizio nell’Aula Nuova del Sinodo. Ce ne parla Sergio
Centofanti.
La giornata,
come riferisce la Sala Stampa della Santa Sede, era stata aperta dal cardinale decano
Angelo Sodano. Poi il Papa aveva parlato della libertà di annunciare la verità del
Vangelo, una libertà – ha detto - che “oggi si trova di fronte alla grande sfida del
relativismo, che sembra completare il concetto di libertà ma in realtà rischia di
distruggerla proponendosi come una vera dittatura”. Da parte sua il cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone ha sottolineato i “tentativi di emarginazione dei valori
spirituali” in quelle stesse Nazioni che “devono al cristianesimo i tratti profondi
della loro identità”. Il cardinale Antonio Cañizares, prefetto della Congregazione
per il Culto Divino, ha ricordato l’importanza della preghiera liturgica nella vita
della Chiesa. Nel successivo dibattito sono intervenuti 18 cardinali.
La
sessione pomeridiana è stata aperta dall’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della
Congregazione delle Cause dei Santi, che ha parlato sulla Dichiarazione “Dominus Iesus”,
un documento - ha osservato - che ha fatto chiarezza su alcune fondamentali verità
cristologiche ed ecclesiologiche rilanciando i dialoghi ecumenici ed interreligiosi
a partire da una precisa identità cattolica e che allo stesso tempo non ha chiuso
le vie di ricerca positive indicate dal Concilio sulla grande questione della salvezza
dei non cristiani. La Dominus Iesus – ha concluso - mettendo in guardia da un malintesto
pluralismo, resta un valido richiamo di chiarezza dottrinale e pastorale, come base
della catechesi, della nuova evangelizzazione e della “missio ad gentes”.
Il
cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede,
ha sviluppato due temi: la questione degli abusi sessuali e quella relativa alla Costituzione
apostolica Anglicanorum coetibus sugli anglicani che desiderano entrare nella Chiesa
cattolica. Sul primo argomento il porporato ha offerto un aggiornamento circa la legislazione
canonica riguardante il delitto di abuso sessuale sui minori, e ha quindi svolto alcune
osservazioni circa la più ampia responsabilità dei vescovi per la tutela dei fedeli
loro affidati. In ciò si è ispirato alle parole del Santo Padre, al suo esempio di
ascolto e di accoglienza per le vittime, e ha parlato della collaborazione con le
autorità civili e della necessità di un efficace impegno di protezione dei bambini
e dei giovani e di un’attenta selezione e formazione dei futuri sacerdoti e religiosi.
Infine ha informato sul lavoro di preparazione di una Lettera circolare della Congregazione
alle Conferenze episcopali sulle linee guida da offrire per un programma coordinato
ed efficace nella direzione sopra descritta. Sulla seconda tematica il cardinale Levada
ha illustrato la natura e l’origine della Costituzione Apostolica sulla istituzione
degli ordinariati per i fedeli anglicani che desiderano entrare “corporativamente”
nella piena comunione con la Chiesa cattolica. Ha spiegato il contesto ecumenico e
la situazione attuale circa la costituzione di Ordinariati, il primo dei quali sarà
eretto in Gran Bretagna, come è stato comunicato ieri in uno “Statement” della Conferenza
Episcopale d’Inghilterra e Galles.
Nella successiva discussione sono
intervenuti 12 cardinali, alcuni dei quali hanno suggerito, tra l’altro, di incoraggiare
le Conferenze Episcopali a sviluppare piani efficaci, tempestivi, articolati, completi
e decisi di protezione dei minori, che tengano conto dei molteplici aspetti del problema
e delle necessarie linee di intervento, sia per il ristabilimento della giustizia,
sia per l’assistenza delle vittime, sia per la prevenzione e la formazione, anche
nei paesi dove il problema non si è manifestato in modo drammatico come in altri.
Nel corso del dibattito si è anche deciso di manifestare la solidarietà del Collegio
cardinalizio – unito con il Santo Padre - con i popoli dell’Iraq e di Haiti, oggi
particolarmente provati, e di avviare una iniziativa concreta di raccolta di offerte
caritative da inviare tramite Cor Unum.