2010-11-19 15:12:56

La storia del Concistoro


Quello convocato da Benedetto XVI è il terzo Concistoro ordinario pubblico del suo Pontificato, dopo quelli del 24 marzo 2006 e del 24 novembre 2007. Con la cerimonia di domani entreranno nel Collegio delle porpore 24 nuovi cardinali (20 elettori e 4 ultraottantenni), che porteranno il Collegio a un totale di 203 porporati, di cui 121 elettori e 82 non-elettori. Alessandro De Carolis traccia alcuni passaggi storici di questa antica istituzione, profondamente riformata dai Pontefici lungo i secoli:RealAudioMP3

Fu Paolo VI, con il Motu Proprio Ingravescentem aetatem del 1970, a disporre che con il compimento dell’80.mo anno di età, i cardinali perdessero il diritto a entrare in Conclave per eleggere il Romano Pontefice, oltre a cessare ogni loro incarico in seno alla Curia Romana e agli altri organismi della Santa Sede e dello Stato Vaticano. Inoltre, con il Concistoro Segreto del 1973, Papa Montini fissò a 120 il numero massimo dei cardinali elettori. Soglia confermata da Giovanni Paolo II, che pure vi ha derogato un paio di volte, portando i cardinali elettori alla cifra di 135. Benedetto XVI ha ugualmente confermato la norma dei 120, in occasione dei due precedenti Concistori da lui presieduti.

La storia del Collegio cardinalizio risale al Primo millennio della Chiesa, quando il numero delle porpore oscillava tra i 20 e i 40 effettivi. E antica è pure la suddivisione del Collegio in tre ordini (cardinale-vescovo, cardinale-presbitero e cardinale-diacono), figlia di un’epoca in cui la sua dimensione era essenzialmente “romana” e dunque la triplice distinzione serviva a stabilire se un cardinale fosse preposto alla cura di una delle sette diocesi suburbicarie di Roma, piuttosto che di una delle cinque Basiliche maggiori, o ancora all’amministrazione del Palazzo lateranense e dei sette dipartimenti di Roma, compresa la cura dei poveri che si trovavano in essi. Nei secoli, i Papi aprirono anche all’elezione di cardinali esterni alla Curia Romana e si deve a Giovanni XXIII la decisione che tutti i cardinali siano insigniti, qualora non lo fossero, della dignità episcopale.

Oggi, i cardinali facenti parte del Collegio – sempre presieduto da un “decano, che per tradizione è il vescovo di Ostia – svolgono principalmente tre funzioni, stabilite dal canone n. 349 del Codice di Diritto Canonico: eleggono in modo collegiale il Papa, consigliano il Pontefice durante il concistoro nelle questioni di maggiore importanza, lo aiutano singolarmente nella cura quotidiana della Chiesa universale, come primi responsabili dei maggiori dicasteri della Curia.







All the contents on this site are copyrighted ©.