I vescovi del Nicaragua proclamano il 2011 “Anno della preghiera per il Paese”
A conclusione della loro assemblea plenaria, i vescovi del Nicaragua hanno pubblicato
un'ampia lettera pastorale in cui fanno il punto sulla vita ecclesiale e sulla realtà
del Paese. La lettera inizia riprendendo la recente esortazione di Benedetto XVI,
"Verbum Domini", per ribadire che il proprio magistero, in comunione con il Papa,
nasce dalla Parola di Dio, della quale "siamo servitori". I presuli si riallacciano
al precedente messaggio episcopale del 23 aprile e riprendono alcune considerazioni
sulla Dottrina sociale della Chiesa: "La Chiesa non desidera restare al margine della
ricerca e della costruzione della giustizia e della pace, ma illumina e apre l'intelligenza
e incoraggia le forze spirituali che portano ad aprire alle questioni sociali e politiche
alle esigenze del bene e della Verità. La Chiesa – aggiungono - ha diritto a essere
per l'uomo maestra della Verità nella fede; non solo della Verità del dogma, ma anche
della verità morale che sgorga dalla natura umana e dal Vangelo". Sulla situazione
complessiva del Paese, i presuli si dichiarano allarmati poiché nulla sembra essere
migliorato rispetto a quando si espressero, alcuni mesi fa: "La legge – osservano
- continua ad essere uno strumento per legittimare abusi e far passar come legale
ciò che invece è illegale". Nel frattempo, "lo Stato dà l'impressione di essere un
artificio di istituzioni al servizio di interessi particolari e di gruppo. Tutto ciò
comporta gravi conseguenze per lo sviluppo economico del Paese, per la soluzione dei
grandi problemi sociali e per una governabilità stabile". I presuli nicaraguensi,
ancora una volta, ricordano che "il popolo desidera una società nuova, dove si viva
senza timori, dove le istituzioni dello Stato siano realmente al servizio del bene
comune e dove l'agire politico sia libero dall'ombra della corruzione". In merito
alla controversia di confini che in questi mesi ha scatenato polemiche e accuse reciproche
tra il Nicaragua e il Costa Rica, i vescovi affermano di ritenere che la sovranità
sul fiume San Juan, oggetto della disputa, appartenga alla sovranità nicaraguense
e aggiungono: "Desideriamo che questo conflitto si possa risolvere nel tempo più breve
possibile attraverso le vie del dialogo, dei canali diplomatici e del rispetto del
diritto internazionale. Ciò nonostante, ci preoccupa che questa recente crisi possa
distrarre l'attenzione del governo e dei cittadini e ci conduca infine a ignorare,
e a non affrontare, i gravi problemi interni della nostra nazione". I vescovi, infine,
hanno deciso di proclamare il 2011 "Anno della preghiera per il Nicaragua" e al riguardo
anticipano che prossimamente daranno altri dettagli sul calendario e le iniziative
in merito. (A cura di Luis Badilla)