Il gruppo “Care not killing”, che fa parte del Movimento per la vita britannico, ha
accolto con soddisfazione la notizia che il comitato parlamentare scozzese, che ha
esaminato negli scorsi mesi la proposta di legge a favore del suicidio assistito,
ha deciso di rifiutarla e dire no al tentativo di legalizzare l’eutanasia. “E’ una
vera vittoria per i più vulnerabili nella nostra società. E’ molto incoraggiante che
il comitato riconosca che un modo chiave per preservare la dignità negli ultimi stadi
di vita sia la qualità delle cure disponibili e il rispetto dovuto a chi sta per morire”,
ha detto Gordon MacDonald, il portavoce di “Care not killing”. Il comitato, composto
da sei membri, ha investigato la legge, che si chiama “End of life assistance bill”,
negli ultimi dieci mesi e ha identificato molti pericoli nella legislazione proposta
da Margo MacDonald, una parlamentare indipendente che soffre del morbo di Parkinson
e che ha dichiarato di voler morire una volta che la legge lo consenta. Tra i pericoli
identificati - riferisce l'agenzia Sir - vi è l’allargamento della nozione di autonomia
personale. La legislazione, sempre secondo il comitato parlamentare scozzese, non
dà garanzie sufficienti per proteggere la vita umana e potrebbe spingere le persone
vulnerabili a togliersi la vita, da sole oppure con l’aiuto di altri. (R.P.)