2010-11-18 16:06:14

Risoluzione d'urgenza all'Europarlamento contro le violenze anticristiane in Iraq


Una Risoluzione d'urgenza sugli attacchi ai cristiani in Iraq sarà messa al voto la prossima settimana alla plenaria del Parlamento Europeo, a Strasburgo. La Risoluzione è stata accolta oggi e inserita all’ordine del giorno della prossima Plenaria, dopo la gravissima escalation di attacchi subiti dai cristiani in Iraq negli ultimi mesi e in particolare nelle ultime settimane. Il servizio di Fausta SperanzaRealAudioMP3

La Risoluzione prevede un piano concreto di azione e dovrebbe far sentire forte la voce dell'Europa in difesa della comunità cristiana del Medio Oriente. È quanto afferma Mario Mauro, presidente dei Deputati del PDL al Parlamento europeo e rappresentante speciale OSCE per la lotta alle discriminazioni contro i cristiani, che ha presentato la Risoluzione. Mauro afferma che "l'Unione europea non può rimanere inerme davanti alla carneficina quotidiana perpetrata ai danni della comunità cristiana di Baghdad e di tutto l'Iraq e che l'Europa, la comunità internazionale ed il Governo iracheno devono mettere in campo azioni concrete fin da subito” contro quella che definisce “una caccia casa per casa a chi non si professa musulmano”. Primo punto della risoluzione: le autorità irachene garantiscano l'incolumità personale, l'integrità e la sicurezza della minoranza cristiana in territorio iracheno fin da subito. Passo successivo: l'organizzazione di una missione d'inchiesta da parte della comunità internazionale. Poi l’obiettivo deve essere far tornare ad una "vita normale" e sicura i componenti della comunità cristiana: in un primo momento gli iracheni che fuggono dalle violenze devono essere accolti ma una volta ristabilite le condizioni da parte delle autorità irachene, deve essere attuato un rapido piano di rientro in Iraq con la garanzia della restituzione dei rispettivi beni ai legittimi proprietari". La Risoluzione inoltre chiede che venga promossa in Iraq una conferenza internazionale con l'obiettivo di favorire il dialogo tra le diverse comunità religiose del Paese, per andare oltre le logiche di violenza che strumentalizzano la religione.







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