Convegno di Fai e Wwf sul ruolo strategico dell’agricoltura
C’è la necessità di nuovi e diversi interventi, visto lo stato di crisi del settore
agricolo, la riduzione di terreni coltivati a favore della cementificazione e l’incuria
del territorio che rischia di distruggere il paesaggio. Questa la sfida lanciata dal
convegno “Sos Agricoltura”, organizzato a Bologna da Fai, Wwf e Associazione per l’Agricoltura
Biodinamica. “Questo incontro” ha ricordato Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente
onorario del Fai, “è stato organizzato per rendere consapevoli le persone, soprattutto
quelle che hanno le redini del potere, dei problemi legati all’agricoltura. La situazione
agricola sta continuamente peggiorando e tanti agricoltori, i più onesti, ridotti
alla fame, sono costretti a chiudere (i dati parlano di 189 stalle chiuse)”. All’Angelus
– ha poi ricordato Maria Mazzoni Crespi - Benedetto XVI ha sottolineato la grande
importanza dell’agricoltura come risorsa indispensabile per il futuro. Il Papa ha
ricordato che “occorre puntare su un nuovo equilibrio tra agricoltura, industria e
servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro,
e l’aria, l’acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali”.
“Di queste parole - ha detto la presidente - lo ringraziamo”. Nel suo intervento,
la presidente onorario del Fai ha poi rilanciato il tema della filiera corta ovvero
l’incentivo a consumare i cibi provenienti da vicino risparmiando tra l’altro carburante
per il trasporto delle derrate alimentari e spandendo meno anidride carbonica nell’aria.
“Quando chiesero a San Francesco - ha concluso - quale fosse la sua chiesa egli rispose:
la mia Chiesa è la mia terra, sono gli ulivi, le foreste, i fiumi e i laghi. Questa
è la mia terra. Per questa terra dobbiamo lottare e lavorare”. Una delle priorità
emerse dal convegno è quella di aiutare gli agricoltori ad affrontare la sfida dell’agricoltura
sostenibile premiando coloro che apportano all’ambiente quei benefici che la nostra
società ritiene di fondamentale importanza. Con una sorta di contratto tra la società
e gli agricoltori che preveda incentivi per coloro che apportano benefici ambientali
e assumano fino in fondo il ruolo di custodi della natura. (Da Bologna, Stefano
Andrini)