Unesco: il ruolo delle comunità religiose nel preservare il patrimonio dell'umanità
Stabilire un dialogo e incoraggiare una collaborazione fra tutte le parti interessate,
utile alla salvaguardia delle cose religiose appartenenti al patrimonio dell'umanità
e dei valori spirituali a esse legati: è quanto hanno deciso i partecipanti al seminario
internazionale dal titolo «The role of religious communities in managing the objects
of world heritage», svoltosi nei giorni scorsi a Kiev sotto l'egida dell'Unesco. Al
termine dei lavori - riferisce il Religious information service of Ukraine ripreso
da L'Osservatore Romano - è stata pubblicata una risoluzione nella quale vengono coinvolti
nel progetto istituzioni statali, esperti del settore, proprietari di opere d'arte,
organizzazioni caritatevoli. Un progetto che riguarda soprattutto i luoghi santi:
le comunità religiose sono invitate a una continua formazione e ad aiutarsi vicendevolmente
affinché tale patrimonio venga mantenuto intatto. I partecipanti hanno ribadito il
ruolo vitale dei credenti nel custodire, esprimere e difendere l'identità spirituale,
il senso e lo scopo della vita, in un mondo ormai globalizzato alle prese con gravi
problemi. «Il reciproco riconoscimento e rispetto — si legge nella risoluzione — offrirà
ulteriori prospettive per i comuni valori culturali e spirituali. Il carattere del
patrimonio religioso esige dialogo e comprensione tra le comunità religiose e tutte
le altre parti interessate». Esse, superando fraintendimenti, tensioni e stereotipi,
«dovrebbero lavorare insieme per preservare il significato dei vari oggetti eterogenei,
naturali e culturali, legati a quelli religiosi». (R.P.)