Comunicato finale del Colloquio cattolico-islamico a Teheran
“Credenti e comunità religiose, sulla base della loro fede in Dio, hanno un ruolo
specifico da svolgere nella società, su un piano di parità con gli altri cittadini”:
inizia così il comunicato finale congiunto emesso al termine del settimo Colloquio
promosso dal Centro per il Dialogo Interreligioso dell’Organizzazione per la Cultura
e le Relazioni Islamiche di Teheran e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
L’incontro si è svolto nella capitale iraniana dal 9 all’11 novembre, sotto la presidenza
congiunta del dott. Mohammad Baqer Khorramshad, presidente dell’Organizzazione per
la Cultura e le Relazioni Islamiche, e del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente
del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. “La religione – si afferma
- ha un’intrinseca dimensione sociale che lo Stato ha l’obbligo di rispettare; perciò,
anche nell’interesse della società, la religione non può essere confinata nella sfera
privata”. “I credenti – si legge nel comunicato - sono chiamati a cooperare alla ricerca
del bene comune, sulla base di una solida relazione tra fede e ragione”. In questo
contesto “è necessario che cristiani e musulmani, come pure tutti i credenti e le
persone di buona volontà, cooperino nel rispondere alle sfide odierne promovendo i
valori morali, la giustizia, la pace, e difendendo la famiglia, l’ambiente e le risorse
naturali”. Nel comunicato si sottolinea poi che “la fede, per la sua stessa natura,
esige la libertà. Perciò la libertà religiosa, come diritto intrinseco alla dignità
umana, deve essere sempre rispettata dagli individui, dagli agenti sociali e dallo
Stato. Nell’applicazione di questo principio fondamentale dovrà essere preso in considerazione
lo sfondo storico-culturale di ogni società che non sia in contraddizione con la dignità
umana”. Inoltre “l’educazione delle giovani generazioni si deve basare sulla ricerca
della verità, sui valori spirituali e sulla promozione della conoscenza”. “I partecipanti
– conclude il comunicato lieti del clima amichevole dell’incontro, riconoscendo le
somiglianze e rispettando le legittime differenze, hanno sottolineato la necessità
di continuare sulla via di un dialogo genuino e fruttuoso”. Gli Atti dei Colloqui
svolti dal 1994 saranno pubblicati in inglese e in farsi. Il prossimo Colloquio avrà
luogo a Roma tra due anni e sarà preceduto da un incontro preparatorio.