Cile: aperti i lavori della 100.ma Assemblea plenaria dei vescovi
Con la Santa Messa presieduta da mons. Gonzalo Duarte, vescovo di Valparaiso e vice
presidente dell’episcopato cileno, si sono aperti ieri, a Punta de Tralca, località
sul litorale pacifico, i lavori della centesima Plenaria dei vescovi, presenti, oltre
al nunzio apostolico mons. Giuseppe Pinto, 52 ospiti speciali tra cui vescovi emeriti,
sacerdoti, religiose e laici. Il presidente dell’episcopato, mons. Alejandro Goic,
vescovo di Rancagua, parlando con i giornalisti ha spiegato che la plenaria numero
100 rappresenta un traguardo rilevante per la vita della chiesa in Cile e perciò,
ha aggiunto, “abbiamo voluto avere tra noi alcuni ospiti speciali che ci possono aiutare
ad approfondire il movimento ecclesiale, le azioni pastorali, e l’applicazione delle
conclusioni della Conferenza di Aparecida” (maggio 2007, Brasile). In merito ad alcuni
casi sotto indagine di sacerdoti coinvolti in abusi sessuali, il presule ha ribadito:
“Non c’è posto nella Chiesa per simili comportamenti. Ogni qualvolta una persona,
sacerdote o laico che sia, fa del male a un’altra persona, è da condannare. Dobbiamo
nutrire sempre nei nostri cuori la misericordia poiché sappiamo che il peccato annida
nel cuore umano. Sono episodi, ha precisato, che causano dolore alla Chiesa. D’altra
parte però non dobbiamo dimenticare le tante cose belle, che accadono ogni giorno,
e che non fanno notizia”. Nella sua introduzione ai lavori, mons. Goic è tornato su
alcuni di questi punti e guardando ai piani pastorali per il futuro ha sottolineato:
“Seguendo la luce dello spirito possiamo aprire sentieri per crescere nella comunione,
nella corresponsabilità, nella santità e anche nello sforzo necessario per una maggiore
presenza evangelizzatrice nel mondo”. Fra le sfide principali, il presidente dell’episcopato
ha rilevato come urgente una maggiore crescita della comunione, a partire di un’ecclesiologia
che mette al centro il concetto di Popolo di Dio. Al medesimo tempo, ha precisato
il presule, “deve crescere anche la consapevolezza di essere testimoni dell’universalità
e della gratuità del Vangelo di Cristo”. Se la Chiesa è credibile perché fedele al
mandato del suo Signore, allora, ha precisato mons. Goic “sarà anche efficace nelle
sue azioni in favore di una maggiore uguaglianza sociale che possa superare le odierne
enormi differenze di consumo tra i settori sociali per abbattere la povertà di molti
cileni”. Mons. Goic ha anche incluso nell’elenco delle sfide pastorali urgenti la
formazione dei sacerdoti e dei laici così come il dialogo e la collaborazione nel
campo ecumenico. Infine, il presidente della Conferenza episcopale cilena ha annunciato
un documento finale dei vescovi alla chiusura dei lavori prevista per la sera di venerdì
prossimo. (A cura Luis Badilla)