2010-11-15 14:29:48

La Chiesa salvadoregna: no alle miniere senza sicurezza. Cordoglio per la morte di 23 detenuti


Ieri, nella sua abituale conferenza stampa dopo la Messa domenicale, mons. Luis Escobar Alas, arcivescovo di San Salvador, ha letto un breve comunicato della Conferenza episcopale con il quale, si ribadisce ancora una volta, si rifiuta l’istallazione nel territorio nazionale di qualsiasi industria mineraria senza che esistano leggi e regolamenti severi per la protezione della vita e dell’ambiente. In concreto, i presuli chiedono al Parlamento di non approvare leggi che consentano lo sfruttamento di minerali che utilizzano cianuro nei loro processi di lavorazione. “La nostra - dicono i vescovi - non è una posizione politica o partitica, bensì rigorosamente pastorale” e ricordano nuovamente che “il cianuro, utilizzato spesso per separare l’argento dall’oro e da altri minerali è una sostanza altamente tossica e danneggia gravemente la salute dei salvadoregni. Perciò chiediamo un corpo legale che protegga la vita e l’ambiente”. Mons. Escobar Alas ha rilevato, poi, che “nessuna quantità di denaro vale il danno che provoca all’ambiente un’industria mineraria così concepita. “Occorre, al riguardo - ha precisato il presule - seguire l’esempio di altri Paesi che hanno adottato le misure adeguate per proteggersi”. Inoltre l’arcivescovo di San Salvador ha rinnovato il dolore e la preoccupazione della Chiesa locale per l’incendio che mercoledì scorso ha ucciso, in un carcere per giovani, 23 reclusi. “Una vera catastrofe – ha detto - il minimo che possiamo chiedere è fare il possibile affinché tragedie di questo tipo non si ripetano”. Manifestando vicinanza e solidarietà, e rinnovando anche le condoglianze ai parenti delle vittime, mons. Escobar Alas ha richiamato l’attenzione sulla situazione carceraria e ha chiesto alle massime autorità del Paese misure per sorvegliare quanto accade e soprattutto di introdurre il più presto miglioramenti. “Non sappiamo cosa è accaduto realmente e perché. Non abbiamo informazioni per parlare di negligenza o di dolo. Attendiamo che sia la giustizia a far chiarezza e a comunicare al Paese la verità sull’incendio”, che oltre alle vittime ha causato il ferimento di altri 15 detenuti, alcuni dei quali in fin di vita a causa delle ustioni. (L.B.)







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