Immigrati sulla gru a Brescia: la mediazione della diocesi insieme a Cgil e Cisl
La diocesi di Brescia, Cgil e Cisl, lanciano una proposta ai quattro migranti che
da due settimane sono sulla gru del cantiere della metropolitana di via San Faustino.
Alcuni avvocati saranno messi a disposizione degli extracomunitari per assisterli
nei procedimenti di identificazione e per ottenere possibili benefici. In un comunicato,
il vescovo della città, mons. Luciano Monari, afferma che “è necessario scongiurare
esiti tragici e operare per il bene comune al di là delle strategie politiche e delle
vittorie di parte”. Alessandro Guarasci ha sentito padre Mario Toffari
che a nome della diocesi sta seguendo da vicino la vicenda:
R. – Non
ho mai pensato ad una cosa come in questi giorni: che cos’è la speranza cristiana!
E’ una cosa che ti tiene in piedi e che non devi perdere mai. Quindi, sono fiducioso,
perché spero che ci metta la mano Dio, altrimenti, se non ce la mette Lui, non so
cosa succederà. Chiedo alla gente di pregare per noi, perché a questo punto, francamente,
abbiamo già messo in campo tutte le risorse e tutte le fantasie umane.
D.
– Ci sono comunque dei segnali, che dicono che potrebbero scendere dalla gru?
R.
– I ragazzi dicono: “riferitevi alla piazza”. Noi dobbiamo andare in piazza e passare
le nostre proposte ad una piazza esagitata. Chi comanda, nella piazza, è questo gruppo
appartenente ai centri sociali: al loro sì i ragazzi agiscono. Sono loro a discutere
con gli avvocati le garanzie da dare; garanzie che, se scenderanno, gli avvocati poi
tratteranno con la Questura e con la Magistratura.
D. – Possibile che
la Diocesi, la Cgil e la Cisl, che in questo momento si sono fatti portavoce dei bisogni
di questi immigrati, non riescono a trovare un accordo? Le posizioni sono davvero
così lontane?
R. – L’accordo è tra i centri sociali e lo Stato italiano.
Per cui se i centri sociali chiedono la luna è chiaro che dall'altre parte non possono
fare niente. Se lo Stato si irrigidisce è chiaro che ci veniamo a trovare tra due
mali. Purtroppo, pare che le richieste siano molto elevate. Le ripeto che io sono
andato sulla gru e 15 giorni fa avevamo raggiunto addirittura l'accordo sull’immunità:
se fossero venuti giù, non sarebbero stati nemmeno identificati. Adesso le posizioni
si sono irrigidite e non so se lo Stato possa non identificarli, anzi non può non
identificarli. Quindi, ora si tratta di vedere la possibilità dell’immunità. D’altra
parte, i centri sociali cosa vogliono? Che questi migranti scendano a tutti i costi
o vogliono che scendano soltanto quando sarà tutto a posto?(ap)