Il Papa sullo sport: scuola di valori umani e cristiani. Il grazie all'Italia per
l'accoglienza dei cattolici feriti nell'attentato di Baghdad
“Praticato con passione e senso etico, lo sport, oltre che esercitare ad un sano agonismo,
diventa scuola per apprendere e approfondire valori umani e cristiani. Esso, infatti,
insegna ad armonizzare dimensioni importanti della persona umana favorendo il suo
sviluppo integrale”: è quanto ha affermato il Papa incontrando oggi in Vaticano una
rappresentanza dei Maestri di Sci Italiani. “Mediante l’attività sportiva – ha sottolineato
Benedetto XVI - la persona comprende meglio che il suo corpo non può essere considerato
un oggetto, ma che, attraverso la corporeità, esprime se stessa ed entra in relazione
con gli altri. In tal modo, l’equilibrio tra la dimensione fisica e quella spirituale
porta a non idolatrare il corpo, ma a rispettarlo, a non farne uno strumento da potenziare
a tutti i costi, utilizzando magari anche mezzi non leciti”. Presente all’udienza
anche il ministro degli Esteri Frattini, che il Papa ha ringraziato per l’intervento
del governo italiano a favore dei cattolici feriti durante un recente attentato a
Baghdad. Ecco il testo del discorso del Papa:
Signor Ministro, gentili
Signore e Signori,
sono lieto di porgere a voi tutti il mio cordiale
saluto. Un deferente pensiero rivolgo all’onorevole Franco Frattini, Ministro degli
Affari Esteri dello Stato Italiano, che ha voluto partecipare a questa Udienza, essendo
lui stesso parte del folto gruppo degli istruttori di sci. Lo ringrazio per le cortesi
parole che mi ha rivolto a nome di tutti e, con l’occasione, gli esprimo la mia viva
gratitudine per essersi adoperato affinché numerosi cattolici, feriti di recente a
Baghdad, fossero accolti prontamente in Italia. La vostra presenza mi suggerisce due
brevi riflessioni, sul valore rispettivamente dello sport e dell’ambiente naturale.
L’attività
sportiva rientra tra i mezzi che concorrono allo sviluppo armonico della persona ed
al suo perfezionamento morale (cfr Conc Vat. II, Dich. Gravissimum educationis, 4).
Anche il vostro impegno come “Maestri di sci” contribuisce a stimolare alcune capacità,
ad esempio la costanza nel perseguire gli obiettivi, il rispetto delle regole, la
tenacia nell’affrontare e superare le difficoltà. Praticato con passione e senso etico,
lo sport, oltre che esercitare ad un sano agonismo, diventa scuola per apprendere
e approfondire valori umani e cristiani. Esso, infatti, insegna ad armonizzare dimensioni
importanti della persona umana favorendo il suo sviluppo integrale. Mediante l’attività
sportiva, la persona comprende meglio che il suo corpo non può essere considerato
un oggetto, ma che, attraverso la corporeità, esprime se stessa ed entra in relazione
con gli altri. In tal modo, l’equilibrio tra la dimensione fisica e quella spirituale
porta a non idolatrare il corpo, ma a rispettarlo, a non farne uno strumento da potenziare
a tutti i costi, utilizzando magari anche mezzi non leciti.
L’altro
aspetto a cui vorrei accennare è suggerito dal fatto che lo sci si pratica immersi
nell’ambiente montano, un ambiente che, in modo speciale, ci fa sentire piccoli, ci
restituisce la giusta dimensione del nostro essere creature, ci rende capaci di interrogarci
sul senso del creato, di guardare in alto, di aprirci al Creatore. Penso a quante
volte salendo su una montagna per poi scendervi sciando, oppure praticando lo sci
da fondo, vi si sono aperti panorami che, in modo spontaneo, elevano lo spirito e
invitano ad alzare lo sguardo non solo esteriore, ma anche del cuore. Contemplando
la creazione l’uomo riconosce la grandezza di Dio, sorgente ultima del proprio essere
e dell’universo. Non va dimenticato che il rapporto con il creato costituisce un elemento
importante per lo sviluppo dell’identità umana e neppure il peccato dell’uomo ha eliminato
il suo compito di essere custode del mondo. Anche l’attività sportiva può essere concepita
e vissuta come parte di questa responsabilità. I progressi nell’ambito scientifico
e tecnologico danno all’uomo la possibilità di intervenire e manipolare la natura,
ma il rischio, sempre in agguato, è quello di volersi sostituire al Creatore e di
ridurre il creato quasi a un prodotto da usare e consumare. Qual è invece l’atteggiamento
giusto da assumere? Sicuramente è quello di un profondo sentimento di gratitudine
e riconoscenza, ma anche di responsabilità nel conservare e coltivare l’opera di Dio
(cfr Gen 2,15). L’attività sportiva aiuta a perseguire tali obiettivi incidendo sullo
stesso stile di vita, che viene orientato all’insegna dell’equilibrio, dell’autodisciplina
e del rispetto. In particolare per voi, poi, il contatto con la natura è motivo per
coltivare un profondo amore verso la creazione di Dio.
Alla luce di
queste riflessioni, il vostro ruolo appare rilevante sia per una sana formazione sportiva,
sia per un’educazione al rispetto dell’ambiente. Si tratta perciò di un compito da
attuare in modo non isolato, ma d’intesa con le famiglie, specialmente quando i vostri
allievi sono minori, e in collaborazione con la scuola e le altre realtà educative.
Importante è anche la vostra testimonianza di fedeli laici che, pur nel contesto dell’attività
sportiva, sanno dare la giusta centralità ai momenti fondamentali per la vita di fede,
specialmente alla santificazione della domenica come giorno del Signore
Cari
amici, vi ringrazio per la vostra cordiale visita e, mentre vi auguro ogni bene per
l’attività professionale e sportiva, vi assicuro la mia preghiera e di cuore benedico
voi tutti, i vostri familiari e i vostri allievi.