Il Papa sullo sport: insegni rispetto delle regole e valori morali. Il grazie all'Italia
per l'accoglienza dei cattolici feriti a Baghdad
“Praticato con passione e senso etico, lo sport” è scuola di “valori umani e cristiani”:
è quanto ha affermato il Papa incontrando oggi in Vaticano una rappresentanza dei
Maestri di sci italiani. Presente all’udienza anche il ministro degli Esteri Franco
Frattini, che il Papa ha ringraziato per l’intervento del governo italiano a favore
dei cattolici iracheni feriti durante l’attentato del 31 ottobre scorso a Baghdad.
Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa
ringrazia l’Italia per l’ospitalità data agli iracheni feriti durante l’attacco contro
la Cattedrale siro-cattolica di Baghdad, alla vigilia della Solennità di Tutti i Santi.
L’attentato ha causato quasi 60 morti, tra cui 8 bambini, 10 donne e 2 sacerdoti.
Numerosi feriti sono stati prontamente accolti nelle strutture italiane per l’assistenza
sanitaria. Parlando ai Maestri di sci, Benedetto XVI ha poi ribadito che “l’attività
sportiva rientra tra i mezzi che concorrono allo sviluppo armonico della persona ed
al suo perfezionamento morale” contribuendo “a stimolare alcune capacità”…
“
… ad esempio la costanza nel perseguire gli obiettivi, il rispetto delle regole, la
tenacia nell’affrontare e superare le difficoltà. Praticato con passione e senso etico,
lo sport, oltre che esercitare ad un sano agonismo, diventa scuola per apprendere
e approfondire valori umani e cristiani”.
“Mediante l’attività
sportiva – ha proseguito il Papa - la persona comprende meglio che il suo corpo non
può essere considerato un oggetto, ma che, attraverso la corporeità, esprime se stessa
ed entra in relazione con gli altri”:
“In tal modo, l’equilibrio
tra la dimensione fisica e quella spirituale porta a non idolatrare il corpo, ma a
rispettarlo, a non farne uno strumento da potenziare a tutti i costi, utilizzando
magari anche mezzi non leciti”.
Il Papa si è poi riferito al fatto
che lo sci si pratica immersi nell’ambiente montano: “un ambiente – ha detto - che,
in modo speciale, ci fa sentire piccoli”, rendendoci capaci “di interrogarci sul senso
del creato, di guardare in alto, di aprirci al Creatore” e al nostro compito di essere
custodi del mondo. Una responsabilità che “neppure il peccato dell’uomo ha eliminato”
e che l’attività sportiva può aiutare a coltivare:
“I progressi nell’ambito
scientifico e tecnologico danno all’uomo la possibilità di intervenire e manipolare
la natura, ma il rischio, sempre in agguato, è quello di volersi sostituire al Creatore
e di ridurre il creato quasi a un prodotto da usare e consumare. Qual è invece l’atteggiamento
giusto da assumere? Sicuramente è quello di un profondo sentimento di gratitudine
e riconoscenza, ma anche di responsabilità nel conservare e coltivare l’opera di Dio”.
Infine,
Benedetto XVI invita quanti hanno responsabilità nella formazione sportiva ad agire
d’intesa con le famiglie, specialmente quando gli allievi sono minori, e in collaborazione
con la scuola e le altre realtà educative, ricordando anche di “dare la giusta centralità
ai momenti fondamentali per la vita di fede, specialmente alla santificazione della
domenica come giorno del Signore”.