Alla Gregoriana ricordati i 30 anni del Jesuit Refugee Service
Il Jesuit Refugee Service(Jrs) celebra 30 anni di attività al fianco dei rifugiati.
L’organismo cattolico - che si occupa della difesa dei rifugiati e degli sfollati
- è nato il 14 novembre del 1980 grazie all’allora padre generale della Compagnia
di Gesù, lo spagnolo Pedro Arrupe. “La missione del Jesuit Refugee Service è ascoltare
chi non ha scelta”, ha detto all’agenzia Misna padre Mark Raper, al termine di un
incontro presso l’università Gregoriana di Roma per celebrare i 30 anni di vita di
“uno strumento straordinario”. Padre Mark ora è presidente della Conferenza dei gesuiti
dell’Asia e del Pacifico, ma ricorda bene gli anni da direttore del Jrs e soprattutto
quei primi incontri. È significativo quanto ha fatto emergere nel suo intervento:
“Il Jrs è nato dal basso, imparando dalla vita dei rifugiati e prendendo forza dal
contributo dei volontari di ogni provenienza, religiosi o laici, africani, asiatici
o europei”. Oggi il Jrs è un’organizzazione efficiente e articolata, presente in 51
Paesi del mondo, dal Sudest asiatico all’America Latina. Centrale, sempre, l’idea
che la “struttura” è solo “uno strumento per un servizio”. Padre Mark lo ha ricordato
agli studenti della Gregoriana, raccontando la vicenda di un sudanese fuggito dalla
guerra civile scoppiata nel cuore dell’Africa. E di drammi come questo, il Jrs ne
ha conosciuti molti. (C.P.)