El Salvador: l’Università Centroamericana ricorda i Gesuiti uccisi 21 anni fa
I salvadoregni renderanno tributo ai Gesuiti uccisi 21 anni fa per mano dei militari
con una serie di attività culturali e il corteo storico tradizionale delle "Piccole
lanterne" (farolitos). "Durante tutta la giornata di domani, ci saranno gruppi e intere
comunità che disegneranno dei tappeti con il sale in tutta la Universidad Centroamericana
(UCA)" ha detto ai giornalisti il vice direttore del “Centro monsignor Romero”, Rafael
de Sivatte, che ha inoltre dato notizia della marcia dei "farolitos", della celebrazione
di una Messa e di una veglia. Secondo Rafael de Sivatte - riferisce l'agenzia Fides
- si aspettano durante tutta la giornata circa 10mila persone, gente "da tutte le
parti del Paese, contadini e intellettuali", così come visitatori provenienti dagli
Stati Uniti, dalla Spagna e da altri paesi della America centrale. Infatti cinque
dei Gesuiti uccisi erano spagnoli. Durante la veglia verranno lette alcune poesie
e si eseguiranno canti e danze locali. “Con queste attività si cerca di mantenere
viva la loro memoria e la loro presenza. La loro scelta cristiana in favore dei poveri
è ancora viva, non è morta” ha detto ancora de Sivatte spiegando che “il 16 novembre
ci sarà un atto più sobrio, un atto accademico universitario”, di solito viene anche
celebrata una Messa alla quale partecipano circa 1.200 persone. Le attività commemorative
sono iniziate la settimana scorsa, con una mostra bibliografica in memoria dei martiri
Gesuiti presso la Biblioteca della Uca. Fra gli atti culturali c’è anche la partecipazione
della Pontificia Università Javeriana di Bogotà, in Colombia, con un documentario
dal titolo “Chile”. I 6 Gesuiti assassinati il 16 novembre 1989 erano 5 spagnoli e
un salvadoregno, fu uccisa anche la loro cuoca e la figlia di questa. Il massacro
fu una vendetta contro la posizione critica dei sacerdoti da parte del gruppo Atlacatl
dell’esercito salvadoregno, quando si combatteva contro il Frente Farabundo Marti
de Liberacion Nacional. Questa organizzazione diventò poi partito politico e da giugno
governa il Paese. (R.P.)