2010-11-13 14:16:04

A rischio in Myanmar il rimpatrio dei rifugiati fuggiti in Thailandia


La maggior parte dei 15mila rifugiati del Myanmar fuggiti in Thailandia all’inizio di questa settimana hanno già fatto ritorno in patria. I campi che si trovano nella provincia di Tak, Thailandia settentrionale, sono ormai vuoti da mercoledì scorso e ieri i 3mila rifugiati che si trovavano più a sud, a Sanghklaburi, sono tutti ripartiti. Molti di loro sono tornati in Myanmar, mentre altri sono rimasti sul lato thailandese del confine. Altri ancora, dopo essere tornati in Myanmar, hanno riattraversato il confine con la Thailandia dopo la ripresa dei violenti scontri in alcune aree del Paese. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) sta collaborando con le Ong e le autorità locali nel tentativo di raggiungere questi gruppi isolati di persone al fine di verificare le loro necessità. Tutto questo sta avvenendo dopo il via libera del Royal Thai Army al rimpatrio dei rifugiati. Alla luce del fatto che la situazione rimane ancora confusa e che la sicurezza è ancora a rischio, l’Unhcr sta chiedendo al governo reale della Thailandia di dare più tempo ai rifugiati prima di spingerli a fare ritorno a casa. C’è forte preoccupazione per la sicurezza di alcune persone tornate da Sanghklaburi il 10 e l’11 novembre, visto che gli scontri sono ripresi dopo il loro rientro. Al momento l’Unhcr non è in condizione di verificare la natura volontaria dei rimpatri. Nel complesso la collaborazione tra Unhcr, Ong e autorità thailandesi nel fornire aiuti ai rifugiati si sta dimostrando positiva. Benché la permanenza dei rifugiati in Thailandia sia stata estremamente breve, nei tre siti principali (Mae Sot, Pho Phra e Sanghklaburi) tutte le parti si sono coordinate bene ed è stata prestata l’assistenza necessaria. (R.P.)







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