Lettera pastorale dei vescovi messicani: lavorare per applicare una pastorale creativa
e audace
Con un forte invito a tutta la Chiesa del Messico “a ripensare in profondità la sua
missione nelle attuali circostanze” e a uno sforzo sostenuto per “rilanciare questo
compito con maggiore fedeltà”, si concludono oggi i lavori della 90.maassemblea
plenaria dell’episcopato messicano. Nella lettera pastorale pubblicata poche ore fa
i presuli ricordano di aver discusso sulla Missione continentale in corso in tutto
il continente e, dunque, sull’impegno missionario di ogni singolo discepolo di Cristo
e non solo delle diverse istanze della comunità ecclesiale. Cosi come fecero gli Apostoli
del Signore, “la nostra missione principale, scrivono i vescovi, è quella di annunziare,
celebrare e vivere lo stile di Gesù Cristo, morto e risorto, in particolare nelle
circostanze odierne”. D’altra parte, la Conferenza episcopale ricorda anche le celebrazioni
del bicentenario che, si legge nel documento, “ci hanno dato l’opportunità per ripensare
la definizione della nostra identità e del nostro impegno permanente quali, per essere
liberi e giusti, in una società che attraversa una profonda crisi culturale che scuote
le fondamenta e c’interroga sul futuro”. Nel corso della plenaria, spiegano i presuli,
“ci siamo interrogati sulle sfide che richiedono una nostra parola illuminatrice”
e in questo senso abbiamo convenuto che un campo importante è quello della cultura:
“Occorre che il Vangelo incida sulla nuova cultura” capace di contrastare le tendenze
che portano “alla riduzione dell’essere umano a semplice oggetto di consumo e alla
mancanza di aspirazioni umanizzanti e trascendenti”. Sono queste considerazioni che
ci spingono a un invito accorato ai cattolici messicani, aggiungono i presuli, chiedendo
loro di “vivere questo tempo della Chiesa come tempo dello Spirito Santo, donatore
della vita”. Nella Chiesa – si legge ancora nella missiva – “tutti siamo responsabili
della missione che Gesù ci ha comandato e ciascuno è chiamato a prendere parte a seconda
dei differenti ministeri, carismi e servizi. Invitiamo ai nostri sacerdoti, così come
i laici, a sentirsi corresponsabili nel compito di rinforzare i processi che vive
la Chiesa nel suo attuale stato di missione permanente”. La lettera, firmata da mons.
Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla, presidente dell’episcopato, sottolinea
infine l’impegno dei vescovi che rinnovano la loro disponibilità ad essere “artefici
della comunione” per “viverla con l’intero presbitero ma anche con tutto il popolo
di Dio”. “Siamo chiamati a superare una pastorale basata sulla ripetizione di azioni
e improvvisazioni per creare e applicare, invece, una pastorale creativa e audace”,
capace di “organizzare la priorità nelle nostre diocesi” e di accrescere “una spiritualità
profetica e di comunione”, si legge al termine del documento dei vescovi messicani.
(A cura di Luis Badilla)