Appello dell’Onu per Haiti: servono 164 milioni di dollari per sconfiggere il colera
E’ allarme ad Haiti per l’epidemia di colera che ha già causato 724 morti. Più di
10 mila le persone ricoverate. L’isola caraibica già poverissima e colpita dal terremoto
quasi un anno fa, nei giorni scorsi è stata anche investita dall’uragano "Tomas".
L’Onu chiede 164 milioni di dollari per far fronte all’emergenza. C’è il rischio di
essere superati dall’epidemia, afferma oggi la portavoce dell’Ufficio dell’Onu per
gli Affari umanitari, Elisabeth Byrs. Sulla situazione, Debora Donnini ha intervistato
Rosa Crestani del pool di emergenza di Medici Senza Frontiere:
R. - La situazione
sta peggiorando di giorno in giorno. Per il momento siamo molto preoccupati per la
situazione nella capitale Port-au-Prince. Stiamo cercando di aumentare la nostra possibilità
di accoglienza: nella capitale abbiamo 400 letti disponibili nei nostri centri colera
e - questa è la nostra speranza - tra domenica e lunedì contiamo di arrivare ad una
disponibilità di più di mille letti.
D. - Come si deve affrontare questo
tipo di epidemia, epidemia di colera …
R. - Quello che stiamo facendo
è aprire altri centri anti-colera, nei quali prenderci cura dei pazienti che arrivano:
molti arrivano in condizioni veramente molto gravi e dobbiamo reagire molto in fretta
per cercare di salvarli; altri, invece, hanno bisogno di essere reidratati. Stiamo
anche cercando di aumentare le comunicazioni e le informazioni per la popolazione.
Bisogna dire che è la prima volta che arriva il colera ad Haiti, per cui la popolazione
è veramente terrorizzata e reagisce anche con crisi di panico. Se le condizioni di
igiene non sono corrette e non c’è abbastanza sapone, non ci sono abbastanza latrine
e se l’acqua non è pulita, il colera si diffonde. Per questo è veramente importante
far capire alla gente che cos’è il colera, come si previene. Allo stesso tempo, però,
è necessario dire che il colera è sì una malattia mortale e che può colpire molto
in fretta, ma è anche una malattia molto semplice da curare.
D. - Voi
fate un appello alla Comunità internazionale?
R. - Noi rivolgiamo un
appello alla Comunità internazionale affinché aumenti le capacità e aumenti l’intervento
per aiutarci a gestire questa epidemia di colera. Per il momento non possiamo dire
che la situazione sia sotto controllo. Abbiamo bisogno di più persone, di più organizzazioni
per cercare di arrivare ad avere il controllo di questa epidemia. (mg)