2010-11-11 16:18:07

I vescovi africani: salvaguardare la pace in Sudan


I vescovi africani invitano le popolazioni del Sudan a perseverare nell’impegno per la pace in vista del referendum sull’indipendenza della parte meridionale del Paese, del gennaio 2011. L’invito – come riferisce la Fides - è stato rivolto dalla delegazione congiunta del Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar (SECAM/SCEAM) e dell’Associazione dei membri delle Conferenze Episcopali dell’Africa Orientale (AMECEA) che è intervenuta all’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale del Sudan, che si svolge a Rumbek (sud Sudan) dall’ 8 al 15 novembre. Nel suo intervento alla Plenaria, mons. Tarcisio Ziyayer di Blantyre (Malawi) ha definito il referendum di gennaio “la ricerca di una navigazione pacifica del Paese attraverso l’attuazione delle fasi finali dell’Accordo inclusivo di pace del 2005”. L’arcivescovo di Blantyre ha ribadito l'appello dei vescovi del Sudan perché il referendum si svolga in modo pacifico e trasparente, e nei tempi stabiliti, promuovendo i valori di onestà, integrità, tolleranza, rispetto e compassione in particolare per i deboli e i poveri”. Mons. Ziyayer ha espresso apprezzamento per il lavoro della Chiesa in Sudan, citando la promozione della dignità umana, della pace e dello sviluppo integrale della nazione. Don Martin Maulano, secondo vice segretario generale del SECAM, ha citato il suo Paese, il Mozambico, uscito nel 1992 da una ventennale guerra civile, come un esempio al quale i sudanesi possono guardare per progettare il proprio futuro. Don Maulano ha esortato i sudanesi a evitare il ricorso alle guerre e alla violenza. I vescovi sudanesi non hanno dato un’indicazione di voto sul referendum (pro o contro l’indipendenza del sud Sudan) ma hanno invitato gli elettori a recarsi alle urne, perché dall’esito del referendum dipende il futuro delle nuove generazioni.







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