2010-11-11 15:44:49

Alluvioni in Veneto e Campania: intervista con il vescovo di Padova


Emergenza maltempo nel Sud d’Italia: a causa dei fiumi in piena nel Salernitano, in 14 comuni è stata interrotta la fornitura di acqua. Per le riparazioni della rete occorreranno tra i 5 e i 6 milioni di Euro. Allagamenti, frane ed esondazioni anche in molti comuni dell'Avellinese, dove decine di famiglie sono sfollate. Stamani intanto, il presidente Giorgio Napolitano è giunto a Padova per incontrare i sindaci dei comuni veneti colpiti dalle alluvioni dei giorni scorsi. Ieri, il governo aveva annunciato lo stanziamento di 300 milioni di Euro per la zona e la sospensione delle rate dei mutui per la popolazione colpita. Sulla situazione ascoltiamo il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, al microfono di Fabio Colagrande:RealAudioMP3

R. – L’alluvione ha colpito delle zone abbastanza ampie, provocando quindi notevoli sofferenze e disagi, soprattutto per gli sfollati, cioè coloro la cui abitazione è stata invasa dall’acqua, e così anche le aziende. Gli sfollati sono stati accolti in alcune strutture pubbliche, come palestre, centri per anziani, oppure, come nel caso del paese di San Salvaro, in un ex monastero, che è stato restaurato, dove ci sono una quarantina di posti letto. Le famiglie sono state accolte, quindi, in queste strutture e poi aiutate il più possibile.

D. – Lei ha potuto incontrare alcuni degli alluvionati…

R. – Io sono andato e ho visitato per due giorni le zone più colpite. Ho incontrato i sindaci e ho visto anche tutto il lavoro encomiabile fatto dai vigili del fuoco, dalla protezione civile, molto presente, dalla Croce Rossa e da molti volontari. Anche le parrocchie, quindi, si sono messe in moto con le loro strutture. Per esempio, Casalserugo ha messo a disposizione il centro parrocchiale, che è diventato base delle operazioni dei vigili del fuoco, provvedendo anche ai pasti di queste persone.

D. – Quindi, ci sono stati episodi di grande solidarietà…

R. – Io lo metterei molto in rilievo, perché non mi è parso che i media lo abbiano detto sempre. Io sono rimasto davvero ammirato dalle persone che si sono prodigate giorno e notte: tanti non hanno neanche dormito. C’è stato davvero uno slancio di solidarietà straordinario. Le nostre parrocchie naturalmente sono state in prima linea, anche con tanti giovani volontari, provvedendo ai pasti e ad altri tipi di aiuto.

D. – Lei ha visto, però, anche da vicino storie di disperazione…

R. – Io ho visto persone sofferenti, specialmente anziani, ma non userei la parola “disperazione”, per l’accoglienza data e l’aiuto offerto a queste persone. Preoccupazione sì, da parte di quelli che hanno dovuto lasciare la casa e da parte delle aziende o di chi possedeva animali e così via. Naturalmente, la missione della Chiesa e anche mia, mostrandosi vicina, è sempre stata quella di incoraggiarli.

D. – Le posso chiedere, però, proprio di darci un’immagine delle situazioni più difficili, che ha potuto verificare come pastore di questa diocesi?

R. – Per quanto riguarda le persone: gli anziani devono passare anche giorni e notti sulla branda, perché non hanno più il loro letto e i loro servizi. Nonostante ci siano i servizi essenziali, il disagio che si crea è enorme. Lei può comprendere che cosa significhi abbandonare la propria casa, dove siamo abituati ad avere tutte le comodità. L’altro aspetto che mi ha molto impressionato, nei luoghi che hanno avuto una forte alluvione, è vedere come il territorio sia stato sconvolto dalle acque. Le chiese fortunatamente non sono state toccate, eccetto qualcuna. Una, in particolare, sta proprio vicino al fiume, dove si è rotto l’argine. Vedere quello che ha lasciato l’alluvione dà un’impressione di desolazione. Bisognerà, poi, fare i conti con i danni che sono stati provocati da questa alluvione inaspettata.

D. – Uno sconvolgimento del territorio, che richiede ora anche, però, una riflessione sulla protezione del territorio e di chi lo abita...

R. – Certamente! Non so esattamente cosa sia avvenuto più a nord, a Vicenza e Verona, perché lì si sono combinati vari fattori: una nevicata, la neve sciolta dallo scirocco e l’aggiunta poi delle forti piogge. Almeno qui nel territorio padovano i fiumi non sono tracimati e trasbordati, ma hanno rotto gli argini, prima ancora di debordare. E quindi questo mostra la fragilità degli argini.

D. – Gli imprenditori locali minacciano ora di non pagare le tasse...

R. – Perché evidentemente molte aziende sono state messe in ginocchio e se non si riprendono subito ci sarà anche il problema del lavoro di tanti dipendenti. Spero si possa provvedere. Noi, in tutte le chiese, abbiamo fatto una raccolta di aiuti per queste situazioni. Vedremo un po’ come poterli distribuire, anche attraverso la Caritas.

D. – Lei ci ha descritto, però, una Chiesa molto presente sul territorio...

R. – Mi pare di sì. Le parrocchie sono state molto attive e in prima linea, e hanno dato anche loro un grande aiuto. (ap)







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