Presentata una ricerca sulle staminali cerebrali. Il cardinale Bertone: la scienza
al servizio della persona
Si è tenuta stamani a Roma presso la Sala San Pio X, una conferenza stampa promossa
dalla Fondazione “Casa Sollievo della Sofferenza - Opera di San Pio da Pietrelcina”
per lanciare un innovativo progetto di ricerca sulle staminali cerebrali. L’incontro,
sul tema “Obiettivo: uomo”, è stato presieduto dal cardinale segretario di Stato,
Tarcisio Bertone, che nel suo intervento ha messo l’accento sulla visione integrale
della persona, che sempre deve essere rispettata dalla ricerca scientifica e dalla
medicina. Il servizio di Alessandro Gisotti:
La medicina
non tralasci mai la “visione integrale della persona, nel rispetto della sua dignità
e delle necessità assistenziali, spirituali e relazionali”: è quanto affermato dal
cardinale Tarcisio Bertone che ha sottolineato la lungimiranza
della “prospettiva strategica” indicata da Padre Pio nell’assistenza e nella cura
del malato. Ha così elogiato l’impegno profuso in oltre 50 anni dalla Casa Sollievo
della Sofferenza voluta da Padre Pio. Un ospedale, ha detto, non può solo pensare
all’innovazione scientifica e tecnologica, ma “dev’essere alimentato dalla virtù della
carità evangelica che il Santo si raccomandava di portare sempre al letto dell’ammalato”.
Anche la Casa Sollievo della Sofferenza, ha aggiunto, è dunque “chiamata a connotare
di significato etico ogni processo di sviluppo delle sue strutture e dei suoi programmi
di ricerca”. Un’esigenza, ha detto il porporato che viene ribadita con forza da Benedetto
XVI nell’Enciclica “Spe Salvi”:
“La scienza può contribuire molto all'umanizzazione
del mondo e dell'umanità. Essa però può anche distruggere l'uomo e il mondo, se non
viene orientata da forze che si trovano al di fuori di essa ... Non è la scienza che
redime l'uomo. L'uomo viene redento mediante l'amore”.
Il cardinale
Bertone non ha infine mancato di rivolgere un augurio all’Ospedale pediatrico Bambino
Gesù di Roma, recentemente colpito da un grave incendio:
“Io vorrei
mandare anche un saluto bene augurante all’Ospedale Bambino Gesù, anche dopo la vicenda
che ha subito. Ma per la grazia di Dio e per la generosità, l’eroismo, di tutto il
personale e dei medici, sono state salvate la vite di tutti i bambini. Speriamo possa
continuare e riprendere anche rinnovando i reparti”.
Il ministro italiano
della Salute, Ferrucio Fazio, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dagli
istituti ospedalieri religiosi, mentre l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni
Rotondo, mons. Michele Castoro, ha ripercorso il cammino straordinario dell’Ospedale
voluto da San Pio da Pietrelcina. Nella conferenza, il genetista Angelo
Vescovi, direttore scientifico della Casa Sollievo della Sofferenza, ha
dunque rivelato i risultati ottenuti nella ricerca sulle cellule staminali cerebrali.
Ecco un suo commento ai nostri microfoni:
"Noi oggi comunichiamo che
- sulla base della certificazione rilasciata dall’AIFA - in Italia sono già in produzione
delle cellule staminali cerebrali umane che hanno il certificato cosiddetto GMP, che
vuol dire, banalmente, che sono cellule che possono già essere utilizzate nei trapianti
nell’essere umano, hanno già l’autorizzazione. Vuol dire che per sviluppare terapie
per le malattie neurologiche e provarle direttamente sui malati, non parliamo più
di anni di ricerca ma parliamo di alcuni mesi e questo dipende dalle risorse a disposizione.
Il giro di volta è stato che non siamo più in una fase di ricerca ma stiamo passando
alle sperimentazioni. L’ingresso di San Giovanni Rotondo in questa iniziativa, essendo
un grande ospedale, permette di capitalizzare sul lavoro fatto fino ad oggi e, quindi,
di ampliare il numero delle sperimentazioni perché le staminali cerebrali, in linea
di principio, sono utilizzabili praticamente su tutte le patologie neurologiche”.
Proprio
questi risultati dimostrano che fede, scienza ed etica possono ed anzi devono andare
d’accordo. A sottolinearlo, nel suo intervento, è stato il vescovo di Terni-Narni-Amelia,
mons. Vincenzo Paglia, che presiede l’Associazione “Neurothon”
per la ricerca sulle malattie neurodegenerative. Il presule ha raccontato un toccante
incontro che sintetizza le speranze riposte in questa innovativa ricerca scientifica:
“Tre
settimane fa mi trovavo a Terni davanti a un malato di SLA. Era immobile, muoveva
e muove solo le pupille e mi parlava con due frasi, attraverso la scelta delle lettere
con le pupille per formare la frase. Ha scritto: 'per me forse è tardi ma oggi sono
contento per altri che forse potranno guarire'”.