2010-11-10 14:49:48

Il cardinale Bagnasco ad Assisi: i vescovi italiani al servizio del Paese


Il presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), cardinale Angelo Bagnasco, celebrando questa mattina la Messa presso la tomba di San Francesco ad Assisi, dove è in corso la 62.ma assemblea generale dei vescovi italiani, ha voluto esprimere una particolare intenzione di preghiera per l’Italia “che amiamo e serviamo lealmente”. “Qualunque parola o gesto nascono sempre e solo dal nostro essere Pastori – ha proseguito il porporato, parlando a nome dei vescovi – con l’intento, anzi con il cogente dovere, di servire nella fedeltà a Gesù e all’uomo nella sua verità piena. Portiamo su questo altare le nostre comunità, conoscendone gioie e speranze, ansie e dolori – ha detto – siamo grati alla nostra gente per quanto ci dona di affetto e di stima, di attenzione e vicinanza: sanno che la Chiesa è mandata dal Signore accanto a tutti per condividere le vicende quotidiane e il loro mondo interiore”. Nel corso dell’omelia, riferisce l’agenzia Sir, il presidente della Cei ha ribadito la “cordiale e grata comunione” dei vescovi italiani a Benedetto XVI, nella convinzione che “quanto più crescono questi vincoli di fede e di amore, tanto più il nostro servizio al Popolo di Dio sarà utile per le anime e la società intera”. I presuli, poi, ha ricordato il cardinale, si sono fatti pellegrini in questo luogo caro alla cristianità. “Pellegrini anche per noi, lo confessiamo: per esprimere e far crescere, immersi nella sorgente eucaristica, la nostra grata e cordiale comunione con il successore di Pietro, perché tanto più crescono questi vincoli di fede e di amore, tanto più il nostro servizio al Popolo di Dio sarà utile e fecondo per le anime e la società intera”. È così, quindi, che i vescovi vogliono tornare nelle loro diocesi, “rinnovati dalla grazia della misericordia e dell’amore che ormai sono accesi per sempre sul cielo del mondo”. Sulla tomba del Poverello di Assisi, “meta di fede e di preghiera per il nostro popolo, punto che affascina giovani e adulti, terra che rigenera fiducia e propositi”, il porporato ha infine voluto ricordare la figura di San Francesco, che “attirava a Dio perché nella sua carne e nella sua vita appariva la grazia della salvezza”, un frate che divenne “spettacolo agli uomini e al mondo, scheggia infuocata dell’amore crocifisso, anticipo di un’umanità nuova perché redenta non certo da una giustizia o da idee proprie, ma dal sangue di Dio”. (A cura di Roberta Barbi) RealAudioMP3







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