Haiti: l'epidemia di colera è diventata una questione di "sicurezza nazionale"
Sta diventando una questione di "sicurezza nazionale", secondo le parole di Gabriel
Thimotée, direttore generale del ministero della Sanità, l'epidemia di colera che
continua a mietere vittime ad Haiti. L'ultimo bilancio è di 583 morti da metà ottobre,
quando sono stati registrati i primi casi, e di circa 9000 pazienti ricoverati. La
maggior parte delle vittime - riferisce l'agenzia Misna - erano state finora registrate
fuori dalla capitale, nel dipartimento dell'Artibonite, ma una settantina di casi
sono ora censiti anche a Port-au-Prince, con un decesso, annunciato dall'Organizzazione
non governativa 'Medici senza frontiere' (Msf). Sulle origini della diffusione ad
Haiti della malattia, un'infezione intestinale che si contrae soprattutto per ingestione
di alimenti o acqua contaminati, è circolata nelle ultime settimane una tesi che vedrebbe
coinvolta una base della Missione Onu (Minustah) a Mirebalais, nel centro del Paese,
che avrebbe contaminato un fiume. Dopo test di verifica risultati negativi, la Minustah
ha respinto ogni accusa ma un avvocato, candidato alle presidenziali del prossimo
28 novembre, Garaudy Laguerre, ha deciso di raccogliere le denunce contro la Minustah
delle famiglie di vittime per tentare un ricorso dinanzi ai tribunali. (R.P.)