Cile: Messa per il Bicentenario al Santuario della Madonna del Carmine
Mons. Alejandro Goic, vescovo di Rancagua e presidente della Conferenza episcopale
cilena, ha rivolto ieri un invito alla popolazione, in particolare agli abitanti della
capitale Santiago, a partecipare in massa alla concelebrazione eucaristica del 21
novembre prossimo, che avrà luogo nel santuario dedicato alla Madonna del Carmine,
madre e patrona del Cile. La Messa sarà officiata in occasione delle feste del Bicentenario
dell’indipendenza e della nascita della Repubblica, il 18 settembre 1810. “Sarà un
momento per ringraziare il Signore per la storia del Paese e per i suoi valori - ha
detto mons. Goic parlando con i giornalisti - e per i frutti che ha dato in questi
mesi il pellegrinaggio effettuato dalla statua della Vergine Missionaria del Carmine,
dono del Santo Padre, che ha percorso il Cile da nord a sud. “Vogliamo riunirci come
popolo di Dio attorno al tavolo comune e condiviso dell’Eucaristia - ha proseguito
il presule - poiché del Cile tutti noi, suoi figli, vogliamo fare una mensa per tutti.
Perciò possiamo dire che si tratta di una preghiera nazionale e corale, per la patria”.
Alla celebrazione saranno presenti tutti i vescovi del Cile, delegazioni da tutte
le diocesi e le massime autorità della nazione, e soprattutto, è stato l’auspicio
di mons. Goic, un’enorme quantità di fedeli, espressione della partecipazione popolare.
Gli organizzatori si aspettano almeno centomila cileni e tutto fa pensare che non
sarà difficile raggiungere e forse superare questa cifra anche perché il santuario
della Madonna del Carmine ha un grandioso piazzale antistante che può raccogliere
anche oltre duemila persone. Mons. Héctor Gallardo, vicario episcopale per l’area
dove si trova il tempio, ha sottolineato che si pregherà per i doni ricevuti, ma si
chiederà anche perdono per gli errori o per i torti che tutti, cattolici e non, così
come la stessa comunità ecclesiale, hanno commesso. Padre Carlos Cox, rettore del
santuario di Maipù ha infine ricordato che si sta disponendo tutto in modo tale che,
oltre alla preghiera, ci sia un momento di festa dopo la Santa Messa: una “festa delle
famiglie alla quale sono benvenuti tutti”. (L.B.)