All'udienza generale il Papa ricorda la visita in Spagna e rinnova l'appello all'Europa:
si apra sempre di più a Dio
Il racconto del suo recente viaggio apostolico a Santiago de Compostela e Barcellona
ha caratterizzato questa mattina l’udienza generale di Benedetto XVI in Aula Paolo
VI gremita da circa 8 mila persone. Prima di svolgere la catechesi, il Papa ha fatto
una breve visita nella Basilica di San Pietro per salutare i due gruppi provenienti
dalla Repubblica Ceca e da Carpineto Romano, entrambi mete di una visita pastorale
del Pontefice tra il 2009 e il 2010. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Sulle orme
di Santiago e sulle tracce di un’Europa, che a Compostela può ricordare com’è nata
la sua anima. E poi immerso in una meraviglia architettonica, che ha tradotto la fede
in bellezza e la liturgia in arte. Tra questi due poli si è sviluppato il viaggio
apostolico di Benedetto XVI in Spagna. Il Santuario della Galizia è stato meta della
prima tappa del Papa “pellegrino – ha detto – insieme con quanti numerosissimi” si
sono recati nei secoli a Compostela. “Dando, con emozione, il tradizionale abbraccio
al Santo”, ha soggiunto:
“ … pensavo a come questo gesto di accoglienza
e amicizia sia anche un modo di esprimere l’adesione alla sua parola e la partecipazione
alla sua missione. Un segno forte della volontà di conformarsi al messaggio apostolico,
il quale, da un lato, ci impegna ad essere fedeli custodi della Buona Novella che
gli Apostoli hanno trasmesso, senza cedere alla tentazione di alterarla, sminuirla
o piegarla ad altri interessi, e, dall’altro, trasforma ciascuno di noi in annunciatori
instancabili della fede in Cristo, con la parola e la testimonianza della vita in
tutti i campi della società”.
Il Pontefice ha detto di aver pregato
durante la cerimonia perché il “Cammino di Santiago” continui a mantenere “vivo il
genuino significato religioso, spirituale e penitenziale, senza cedere alla banalità,
alla distrazione e alle mode” e continui pure “ad essere punto di riferimento per
l’Europa di oggi”, continente invitato “ad aprirsi sempre di più a Dio”:
“Conservare
e rafforzare l’apertura al trascendente, così come un dialogo fecondo tra fede e ragione,
tra politica e religione, tra economia ed etica, permetterà di costruire un’Europa
che, fedele alle sue imprescindibili radici cristiane, possa rispondere pienamente
alla propria vocazione e missione nel mondo”.
Il ricordo di Benedetto
XVI è andato quindi alla solenne Messa di dedicazione della Basilica minore della
Sagrada Familia di Barcellona. Una costruzione per la quale il Papa ha speso parole
di totale ammirazione:
“Quella splendida opera - ricchissima di simbologia
religiosa, preziosa nell’intreccio delle forme, affascinante nel gioco delle luci
e dei colori - quasi un’immensa scultura in pietra, frutto della fede profonda, della
sensibilità spirituale e del talento artistico di Antoni Gaudí, rinvia al vero santuario,
il luogo del culto reale, il Cielo, dove Cristo è entrato per comparire al cospetto
di Dio in nostro favore”.
La vita stessa del grande architetto catalano,
ha sottolineato il Papa, fu esemplare dal punto di vista cristiano, al punto – ha
affermato – che “si può dire che, mentre Gaudì lavorava alla costruzione del
tempio, Dio costruiva in lui l’edificio spirituale, rafforzandolo nella fede e avvicinandolo
sempre più all’intimità con Cristo”:
“In quell’edificio così imponente,
egli ha posto la propria genialità al servizio del bello (...) Il famoso architetto
considerò questo lavoro come una missione nella quale era coinvolta tutta la sua persona
(...) Intraprese così un’intensa pratica di preghiera, digiuno e povertà, avvertendo
la necessità di prepararsi spiritualmente per riuscire ad esprimere nella realtà materiale
il mistero insondabile di Dio”.
Benedetto XVI ha terminato la catechesi
ricordando la visita nell’Istituto del “Nen Deu”, che si occupa dell’assistenza di
bambini diversamente abili, esprimendo di nuovo tutto il suo compiacimento per l’opera
di carità svolta dalla benemerita istituzione. Quindi, ha invocato preghiere per la
prossima Giornata mondiale della gioventù, che lo vedrà nell'estate 2011 di nuovo
in Spagna, a Madrid.
Prima dell’udienza in Aula Paolo VI, il Papa aveva
fatto una precedente sosta nella Basilica di San Pietro per rivolgere un saluto ai
due gruppi in arrivo dalla Repubblica Ceca e da Carpineto Romano – circa 2.500 persone
in totale – entrambi giunti in pellegrinaggio a Roma per ringraziare Benedetto XVI
delle visite da lui compiute nelle loro terre. Tra i saluti successivi all’udienza,
il Papa ne ha indirizzato uno ai partecipanti al convegno nazionale del “Fogolar Furlan”,
incoraggiati “a tenere vivo quello spirito di religiosità, di pace, di giustizia,
di concordia, che è sempre stato – ha riconosciuto il Pontefice – alla base della
storia della terra friulana”.