2010-11-08 14:39:17

Paraguay: Lettera pastorale dei vescovi per il bicentenario dell’indipendenza


“Una nuova evangelizzazione per un nuovo Paraguay” è il titolo della lettera pastorale dei vescovi del Paraguay, diffusa venerdì scorso, al termine della loro plenaria, e con la quale – scrivono i presuli – “vogliamo aprire l’anno pastorale 2011” implorando la protezione della Madonna di Caacupé, il cui santuario ha ospitato i lavori dell’assemblea episcopale. Nei sette capitoli dell’ampio documento i vescovi ricordano che il “ruolo della Chiesa in Paraguay è stato sempre strettamente vincolato ai processi storici e non solo nell’ambito dei responsabili della nazione ma soprattutto accanto al popolo semplice e umile”. Per i vescovi è evidente che sia le classi dirigenti sia il popolo “sono imbevute di cultura cattolica” e perciò la chiesa paraguayana col passare dei secoli “è divenuta la coscienza del popolo”. Dopo aver percorso sommariamente i diversi momenti della storia patria, il documento episcopale rileva che la Chiesa ha assunto sempre con più chiarezza non solo un ruolo di annuncio, cosa che fa parte intrinseca della missione che per volere di Cristo la chiama a proclamare le verità del Vangelo, ma anche un ruolo di “denuncia” in difesa costante della dignità umana e della vita, dono supremo del Creatore, poiché convinta che la “via della Chiesa è la via dell’uomo”. Così come ieri anche oggi, scrivono i vescovi, occorre rammentare “che non si può costruire la Repubblica, la nazione e la patria senza cittadini integrali. E così, alla luce del Vangelo, dobbiamo interpretare il senso dell’autorità politica, della cittadinanza e della democrazia. Questi concetti, aggiungono, fanno tutti parte del corpo della nazione e della crescita del popolo. Solo così è possibile la gestazione di un nuovo Paraguay”. I vescovi ritengono l’ora di “proporre un progetto-Paese che abbia come base la dignità della persona umana e il bene comune, andando oltre le ideologie partitiche. È urgente, specificano i presuli, “un’educazione integrale, uno sviluppo sostenibile, una economia solidale” che abbia particolare attenzione e cura per le famiglie, i contadini e le gli aborigeni. Nel documento dei vescovi del Paraguay rinnovano il loro impegno in favore della “libertà e la giustizia; l’unità e l’uguaglianza” che non solo perché fanno parte dei messaggi contenuti nell’inno nazionale, ma soprattutto perché “sono valori evangelici” che sino incarnati nella cultura nazionale. Guardando al futuro i vescovi rinnovano anche il loro impegno in favore di un’azione pastorale organica, incisiva e convinta, capace di fare di ogni discepolo di Cristo un suo missionario. “Crediamo - concludono i vescovi - che l’evangelizzazione deve formare un uomo nuovo in Paraguay, capace di amare Dio, la sua patria, la chiesa e i suoi fratelli, in particolare i più bisognosi. Come nazione unita nella giustizia, nell’uguaglianza e nella pace occorre progettare una visione di speranza affinché la patria si converta in una nazione santa e consacrata a Dio”. (L.B.)







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