Paraguay: Lettera pastorale dei vescovi per il bicentenario dell’indipendenza
“Una nuova evangelizzazione per un nuovo Paraguay” è il titolo della lettera pastorale
dei vescovi del Paraguay, diffusa venerdì scorso, al termine della loro plenaria,
e con la quale – scrivono i presuli – “vogliamo aprire l’anno pastorale 2011” implorando
la protezione della Madonna di Caacupé, il cui santuario ha ospitato i lavori dell’assemblea
episcopale. Nei sette capitoli dell’ampio documento i vescovi ricordano che il “ruolo
della Chiesa in Paraguay è stato sempre strettamente vincolato ai processi storici
e non solo nell’ambito dei responsabili della nazione ma soprattutto accanto al popolo
semplice e umile”. Per i vescovi è evidente che sia le classi dirigenti sia il popolo
“sono imbevute di cultura cattolica” e perciò la chiesa paraguayana col passare dei
secoli “è divenuta la coscienza del popolo”. Dopo aver percorso sommariamente i diversi
momenti della storia patria, il documento episcopale rileva che la Chiesa ha assunto
sempre con più chiarezza non solo un ruolo di annuncio, cosa che fa parte intrinseca
della missione che per volere di Cristo la chiama a proclamare le verità del Vangelo,
ma anche un ruolo di “denuncia” in difesa costante della dignità umana e della vita,
dono supremo del Creatore, poiché convinta che la “via della Chiesa è la via dell’uomo”.
Così come ieri anche oggi, scrivono i vescovi, occorre rammentare “che non si può
costruire la Repubblica, la nazione e la patria senza cittadini integrali. E così,
alla luce del Vangelo, dobbiamo interpretare il senso dell’autorità politica, della
cittadinanza e della democrazia. Questi concetti, aggiungono, fanno tutti parte del
corpo della nazione e della crescita del popolo. Solo così è possibile la gestazione
di un nuovo Paraguay”. I vescovi ritengono l’ora di “proporre un progetto-Paese che
abbia come base la dignità della persona umana e il bene comune, andando oltre le
ideologie partitiche. È urgente, specificano i presuli, “un’educazione integrale,
uno sviluppo sostenibile, una economia solidale” che abbia particolare attenzione
e cura per le famiglie, i contadini e le gli aborigeni. Nel documento dei vescovi
del Paraguay rinnovano il loro impegno in favore della “libertà e la giustizia; l’unità
e l’uguaglianza” che non solo perché fanno parte dei messaggi contenuti nell’inno
nazionale, ma soprattutto perché “sono valori evangelici” che sino incarnati nella
cultura nazionale. Guardando al futuro i vescovi rinnovano anche il loro impegno
in favore di un’azione pastorale organica, incisiva e convinta, capace di fare di
ogni discepolo di Cristo un suo missionario. “Crediamo - concludono i vescovi - che
l’evangelizzazione deve formare un uomo nuovo in Paraguay, capace di amare Dio, la
sua patria, la chiesa e i suoi fratelli, in particolare i più bisognosi. Come nazione
unita nella giustizia, nell’uguaglianza e nella pace occorre progettare una visione
di speranza affinché la patria si converta in una nazione santa e consacrata a Dio”.
(L.B.)