Il Jesuit Refugee Service celebra 30 anni di attività al fianco dei rifugiati
Progetti in 51 Paesi del mondo tramite i quali si assistono ogni anno circa mezzo
milione di rifugiati in diversi ambiti tra cui educazione, assistenza sanitaria, tutela
dei diritti umani. Sono questi i numeri dell’attività del Jesuit Refugee Service (Jrs),
l’organismo cattolico attivo nella difesa dei diritti di rifugiati e sfollati, creato
il 14 Novembre 1980 dall’allora padre generale della Compagnia di Gesù, lo spagnolo
Pedro Arrupe. Per celebrare questi primi 30 anni di attività tre organizzazioni della
Compagnia di Gesù - il Jrs, il Centro Astalli e la Fondazione Magis - hanno organizzato
a Roma alcune iniziative: domani, presso l’Università Gregoriana (ore 16.00), padre
Mark Raper, già direttore di Jrs Internazionale, terrà una lectio magistralis sulla
risposta dei Gesuiti alla questione dei rifugiati; nella stessa occasione sarà inaugurata
una mostra fotografica sul lavoro del Jrs nel mondo; il 14 novembre nella chiesa del
Gesù si terrà una celebrazione eucaristica, concelebrante il padre generale della
Compagnia di Gesù, Adolfo Nicolas, seguita da un concerto dell’orchestra internazionale
‘Sonidos de tierra’. “L’accompagnamento è il cuore della nostra azione” ha detto all'agenzia
Misna il direttore di Jrs Internazionale, Peter Balleis. “Il nostro posto – ha aggiunto
– è vicino ai rifugiati, in contatto con la loro realtà: nei campi, nelle zone di
conflitto e nei centri di detenzione… ai margini della società. La vicinanza ci insegna
come servire i rifugiati e tutelarne al meglio i diritti, oltre che promuovere la
giustizia e la riconciliazione tra i popoli”. (M.G.)