Elezioni in Myanmar: la comunità internazionale denuncia brogli compiuti dalla giunta
militare
Elezioni né libere, né giuste. Così il presidente statunitense Obama ha giudicato
le consultazioni politiche svoltesi ieri in Myanmar, chiedendo al regime l’immediata
liberazione della leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi. Non è noto quando saranno
ufficializzati i risultati: lo spoglio prosegue a porte chiuse e con restrizioni imposte
alla stampa internazionale. La giunta militare ha parlato di una massiccia partecipazione
alle urne, in una giornata senza episodi di violenza. Sentiamo Stefano Vecchia, esperto
di questioni asiatiche, raggiunto telefonicamente a Bangkok, nella vicina Thailandia:
I partiti
di opposizione hanno denunciato pressioni di vario tipo da parte del regime, come
urne riempite di schede già votate e suggerimenti espliciti dai funzionari di seggio.
Per un commento, Eugenio Bonanata ha intervistato Piero Fassino, inviato speciale
dell'Unione europea per la Birmania: