Al microfono del nostro inviato in Spagna, Paolo Ondarza, l’arcivescovo di Santiago
de Compostela, mons. Julian Barrio Barrio spiega con quali emozioni la sua diocesi
accolga Benedetto XVI:
R.
- Quando abbiamo saputo che il Papa sarebbe venuto a Santiago, sin dal primo momento,
lo abbiamo accompagnato soprattutto con la nostra preghiera e gratitudine per la sua
benevolenza e carità pastorale. Nonostante i suoi numerosi impegni ha trovato un giorno
per venire a Santiago e di questo gli siamo particolarmente grati. Abbiamo preparato
delle catechesi per i bambini, per i giovani e gli adulti in cui abbiamo cercato di
rispondere a queste domande: chi è che viene? Perché viene? Come dobbiamo riceverlo?
Ho chiesto a tutti i fedeli dell’arcidiocesi di pregare, perché questo pellegrinaggio
dia molti frutti pastorali e spirituali e ho indetto per oggi una giornata di digiuno
con questa intenzione, cercando con il frutto di questo digiuno di aiutare economicamente
chi ha più bisogno, offrendo alla Caritas quanto si è risparmiato con questa rinuncia.
D.
- Dunque, le iniziative sono state rivolte un po’ a tutti: dai bambini agli adulti,
ma la risposta qual è stata?
R. - È una grande gioia e una grande speranza
per noi e per tutta l’arcidiocesi. Questo è veramente un grande evento e vedo, in
tutti i fedeli, il grande desiderio di offrire al Santo Padre la migliore accoglienza
possibile.
D. - Papa Benedetto XVI torna per la seconda volta in Spagna.
Che cosa vuol dire questo per gli spagnoli?
R. - Per noi è un motivo
di grande gratitudine. Il Papa ci aiuterà ad essere fedeli alla nostra identità cristiana.
Conosce bene la nostra situazione e ci indicherà tutto quello che, in questo momento,
dobbiamo fare per essere quei testimoni dei quali oggi ha tanto bisogno la nostra
società.
D. - Eccellenza, l’Anno Santo Compostelano ha attratto fino
ad oggi 8 milioni di persone e 236 mila camminatori. Si può dire che questa moltitudine
di pellegrini si riunisca oggi spiritualmente attorno al Papa?
R. -
Senz’altro. Me lo hanno manifestato proprio alcuni pellegrini che mi hanno detto:
“Guardi, io sono venuto quest’anno anche perché so che il Santo Padre verrà a Santiago
… può dire al Santo Padre che in questo giorno - il 6 di novembre - saremo spiritualmente
con Sua Santità!”.
D. - La visita a Santiago de Compostela è una visita
sia alla Galizia, sia alla Spagna più in generale, ma potremmo allargare ancora l’orizzonte
guardando all’Europa, al Vecchio Continente…
R. - Sì, io penso di sì.
Il Santo Padre conosce molto bene la realtà europea - non soltanto quella storica,
ma anche quella attuale - e conosce molto bene il ruolo che senza dubbio ha avuto
Santiago de Compostela nella civiltà europea. Penso che, seguendo un po’ quelle bellissime
parole di Giovanni Paolo II nel 1982, rivolgerà un invito a questo Vecchio Continente
a risvegliarsi.
D. - Quindi una sola giornata, ma che si preannuncia
ricca di avvenimenti e tanti, tantissimi sono i pellegrini che già si sono prenotati
per partecipare a questo incontro con il Papa sulla Tomba di San Giacomo…
R.
- Sì, speriamo che sia così. Speriamo che anche la meteorologia sia buona, perché
ormai in questo periodo a Santiago piove spesso …. Io Spero che domani non pioverà!
Spero, inoltre, che questo evento sia per tutti un’occasione per ravvivare la fede
e per vivere questa giornata di presenza e appartenenza alla Chiesa in unione con
il Santo Padre. Vorrei, infine, invitare tutte quelle persone che non saranno presenti
fisicamente a Santiago in questa giornata, di accompagnarci con la preghiera, perché
i frutti pastorali e spirituali di questo pellegrinaggio del Santo Padre siano quelli
che noi speriamo.