I vescovi del Malawi: la democrazia nel Paese è a rischio
Le elezioni del 2009 avevano alimentato forti speranze di pace, stabilità e sviluppo
per tutti gli abitanti del Malawi, ma “un anno dopo queste speranze si stanno lentamente
dissipando”. E’ la denuncia della Conferenza episcopale del Malawi, in un messaggio
inviato all’agenzia Fides. Pur riconoscendo i progressi realizzati dal Paese nell’ultimo
anno (in particolare sull’autosufficienza alimentare e lo sviluppo di alcune infrastrutture),
i vescovi si dichiarano preoccupati per la situazione politica che potrebbe comportare
rischi per la democrazia. A preoccupare sono in particolare le divisioni all’interno
del partito di governo e la mancanza di un ampio dibattito su alcune riforme in discussione
al Parlamento. I presuli temono inoltre per la situazione dei media e della libertà
di stampa: “le decisioni consapevoli sono prese da un pubblico informato. I mezzi
pubblici di comunicazione, pagati con i soldi dei contribuenti, devono assicurare
che il pubblico sia informato correttamente”. Tuttavia – denunciano ancora i vescovi
nel messaggio - “notiamo con disappunto la continua segnalazione di notizie parziali.
I mezzi pubblici sono utilizzati per censurare le organizzazioni religiose e non governative
che offrono una visione alternativa a quella ufficiale. Inoltre i media privati sono
minacciati di chiusura se percepiti come ‘non patriottici’”. Anche la distribuzione
del cibo nelle zone più svantaggiate, la ridistribuzione delle terre e la lotta alla
corruzione rischiano, secondo i vescovi, di diventare strumenti di lotta politica.
All’avvio della compagna elettorale per le elezioni locali dell’aprile 2011, i vescovi
“invitano gli abitanti del Paese a prendersi le proprie responsabilità” e auspicano
“di inaugurare una nuova epoca che sia caratterizzata da un dialogo onesto e rispettoso
e da un’ardente ricerca comune di soluzioni per lo sviluppo integrale del Malawi”.
(C.D.L.)