2010-11-06 16:24:00

Grande partecipazione a Betlemme alla Messa per le vittime della strage nella Cattedrale di Baghdad


Grande partecipazione ieri a Betlemme alla Messa celebrata per le vittime della strage compiuta il 31 ottobre scorso nella Cattedrale siro-cattolica di Baghdad: oltre 50 i morti tra cui donne, bambini e due sacerdoti. A celebrare il rito, mons. Grégoire Pierre Melki, esarca del Patriarcato di Antiochia dei Siri. Marie Duhamel lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. - Abbiamo pregato per loro ed abbiamo pregato anche per la Chiesa in Iraq e per la presenza cristiana in Iraq. Tutti noi sappiamo che quello che accade in Iraq è dovuto unicamente a questioni politiche ma, purtroppo, queste questioni politiche hanno ripercussioni sulla vita e sulla presenza dei cristiani non solo a Baghdad o in Iraq, ma anche in tutto il Medio Oriente. Abbiamo anche voluto dire al mondo intero che la famiglia umana rappresentata qui in Terra Santa è composta da diverse religioni - cristiana, musulmana, ebraica - e che questa nostra famiglia umana deve sentirsi sì unita nel dolore, ma anche nella ricerca della pace.

D. - E ieri, infatti, a questa Messa ha partecipato veramente tantissima gente: cattolici, cristiani di altre confessioni, musulmani e, tra gli altri, era presente anche il presidente dell’Autorità palestinese. Lei cosa ha provato, quali sentimenti ha avuto nel vedere tutta questa gente?

R. - E’ stato un qualcosa che mi ha veramente molto colpito interiormente… Ho avuto difficoltà a trattenere le lacrime, soprattutto quando ho visto tutta questa gente, questa assemblea così numerosa … Ho detto allora: sì, noi come Chiesa siro-cattolica siamo una piccola Chiesa, ma non siamo soli! La prova di questo è quello che io sto vedendo. Alla fine della Messa, ho ringraziato profondamente tutti coloro che hanno partecipato: erano presenti i miei fratelli vescovi - otto vescovi cattolici e due ortodossi, insieme a diversi sacerdoti ortodossi - ed era presente anche il nunzio apostolico, che rappresenta il Santo Padre qui a Gerusalemme. Ho sentito il bisogno di ringraziare il Signore per questo amore fraterno e per far sentire a tutti quanti il desiderio di andare sempre avanti, seguendo la strada dell’unità fra cristiani. (mg)







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