Benedetto XVI oggi in Spagna. L'arcivescovo di Santiago de Compostela: una visita
per risvegliare l'Europa
Il Papa inizia oggi in Spagna il suo 18.mo viaggio internazionale. Alle 8.30 circa
la partenza dall'aeroporto di Roma-Fiumicino per giungere a Santiago de Compostela
intorno alle 11.30. Qui celebrerà nel pomeriggio la Messa in occasione dell’Anno giubilare
compostelano. In serata il trasferimento aereo a Barcellona dove, domani mattina presiederà
la Messa di Dedicazione della Chiesa e dell’altare della Sagrada Familia, mentre nel
pomeriggio visiterà un istituto per bambini disabili. Il servizio da Barcellona del
nostro inviato, Paolo Ondarza:
Nonostante gli oltre 880 km di distanza
e le profonde differenze di cultura e tradizione Santiago de Compostela e Barcellona
sono accomunate in queste ore dal fermento per l’arrivo di Benedetto XVI. Bandiere
del Vaticano si alternano a quelle catalane, le senyeres, lungo il corso della Rambla,
che conduce a Plaza Catalunya. Imponenti le misure di sicurezza e non mancano i chioschi
di souvenir per l’arrivo del Santo Padre. Al di là di questi segni esteriori, tra
la gente è palpabile il desiderio di incontrare il Successore di Pietro, che ancora
una volta – come ricorda la conchiglia che campeggia nello stemma pontificio – si
fa pellegrino per confermare la sua Chiesa nella fede e rimarcare l’importanza del
cristianesimo per il Vecchio Continente. Ciò che entusiasma e inorgoglisce gli abitanti
di Barcellona è il fatto che il Papa domani parlerà, oltre che in castigliano, anche
in catalano. Lo confermano due dei 1.800 giovani volontari:
R. - Hanno
detto che parlerà in catalano: è quello che aspetto di più, perché per noi catalani
è importante che il Papa possa parlare nella tua lingua.
R. - Ci fa
molto piacere partecipare a questo evento … sappiamo che è un evento unico. Se possiamo
dare una mano, questo ci fa un grande piacere.
La dimensione particolare,
regionale, si intreccia in questi giorni di visita con quella globale, sovranazionale:
Santiago de Compostela è infatti da secoli faro spirituale per il Vecchio Continente:
solo nel 2010 sono stati 258mila i pellegrini. La città della Galizia che custodisce
la Tomba di Giacomo il Maggiore, figlio di Zebedeo, e il "Camino" di Compostela inoltre
sono stati dichiarati nel 1985 patrimonio dell’umanità. Discorso analogo può farsi
per Barcellona: il tempio della Sagrada Familia, la cui prima pietra fu posta nel
1882 dal grande architetto catalano Antoni Gaudì, è ritenuto al’unanimità un capolavoro
della storia dell’arte mondiale. La chiesa che domani sarà dichiarata Basilica, immensa
Bibbia in pietra, seppur ancora incompiuta, viene visirata ogni anno da oltre 2 milioni
e mezzo di persone, in media settemila cinquecento al giorno. Grande anche l’attenzione
dei media che, pur dedicando spazio ad isolate manifestazioni di protesta per la visita
di Benedetto XVI, lo dipingono come un “innamorato della Spagna” e ne sottolineano
la statura spirituale e intellettuale. A Santiago de Compostela, prima tappa del
viaggio di Benedetto XVI sono attesi 200mila pellegrini: ieri sulla via intitolata
a Giovanni Paolo II è stata collocata una statua in bronzo di Benedetto XVI realizzata
dallo scultore Candido Pazos. E se le condizioni meteorologiche impensieriscono gli
organizzatori, il presidente della giunta della Galizia, Alberto Nuñez Feijo, non
ha dubbi: “Con o senza pioggia, il Papa per noi sarà una benedizione”. “Si sbaglia
chi critica questo visita – ha detto Nuñez Feijo – il Papa è parte della nostra storia.
Al
microfono del nostro inviato in Spagna, Paolo Ondarza, l’arcivescovo di Santiago
de Compostela, mons. Julian Barrio Barrio spiega con quali emozioni la sua diocesi
stia attendendo la visita di Benedetto XVI:
R.
- Quando abbiamo saputo che il Papa sarebbe venuto a Santiago, sin dal primo momento,
lo abbiamo accompagnato soprattutto con la nostra preghiera e gratitudine per la sua
benevolenza e carità pastorale. Nonostante i suoi numerosi impegni ha trovato un giorno
per venire a Santiago e di questo gli siamo particolarmente grati. Abbiamo preparato
delle catechesi per i bambini, per i giovani e gli adulti in cui abbiamo cercato di
rispondere a queste domande: chi è che viene? Perché viene? Come dobbiamo riceverlo?
Ho chiesto a tutti i fedeli dell’arcidiocesi di pregare, perché questo pellegrinaggio
dia molti frutti pastorali e spirituali e ho indetto per oggi una giornata di digiuno
con questa intenzione, cercando con il frutto di questo digiuno di aiutare economicamente
chi ha più bisogno, offrendo alla Caritas quanto si è risparmiato con questa rinuncia.
D.
- Dunque, le iniziative sono state rivolte un po’ a tutti: dai bambini agli adulti,
ma la risposta qual è stata?
R. - È una grande gioia e una grande speranza
per noi e per tutta l’arcidiocesi. Questo è veramente un grande evento e vedo, in
tutti i fedeli, il grande desiderio di offrire al Santo Padre la migliore accoglienza
possibile.
D. - Papa Benedetto XVI torna per la seconda volta in Spagna.
Che cosa vuol dire questo per gli spagnoli?
R. - Per noi è un motivo
di grande gratitudine. Il Papa ci aiuterà ad essere fedeli alla nostra identità cristiana.
Conosce bene la nostra situazione e ci indicherà tutto quello che, in questo momento,
dobbiamo fare per essere quei testimoni dei quali oggi ha tanto bisogno la nostra
società.
D. - Eccellenza, l’Anno Santo Compostelano ha attratto fino
ad oggi 8 milioni di persone e 236 mila camminatori. Si può dire che questa moltitudine
di pellegrini si riunisca oggi spiritualmente attorno al Papa?
R. -
Senz’altro. Me lo hanno manifestato proprio alcuni pellegrini che mi hanno detto:
“Guardi, io sono venuto quest’anno anche perché so che il Santo Padre verrà a Santiago
… può dire al Santo Padre che in questo giorno - il 6 di novembre - saremo spiritualmente
con Sua Santità!”.
D. - La visita a Santiago de Compostela è una visita
sia alla Galizia, sia alla Spagna più in generale, ma potremmo allargare ancora l’orizzonte
guardando all’Europa, al Vecchio Continente…
R. - Sì, io penso di sì.
Il Santo Padre conosce molto bene la realtà europea - non soltanto quella storica,
ma anche quella attuale - e conosce molto bene il ruolo che senza dubbio ha avuto
Santiago de Compostela nella civiltà europea. Penso che, seguendo un po’ quelle bellissime
parole di Giovanni Paolo II nel 1982, rivolgerà un invito a questo Vecchio Continente
a risvegliarsi.
D. - Quindi una sola giornata, ma che si preannuncia
ricca di avvenimenti e tanti, tantissimi sono i pellegrini che già si sono prenotati
per partecipare a questo incontro con il Papa sulla Tomba di San Giacomo…
R.
- Sì, speriamo che sia così. Speriamo che anche la meteorologia sia buona, perché
ormai in questo periodo a Santiago piove spesso …. Io Spero che domani non pioverà!
Spero, inoltre, che questo evento sia per tutti un’occasione per ravvivare la fede
e per vivere questa giornata di presenza e appartenenza alla Chiesa in unione con
il Santo Padre. Vorrei, infine, invitare tutte quelle persone che non saranno presenti
fisicamente a Santiago in questa giornata, di accompagnarci con la preghiera, perché
i frutti pastorali e spirituali di questo pellegrinaggio del Santo Padre siano quelli
che noi speriamo.