2010-11-05 14:47:40

Incontro cristiano-islamico a Ginevra: la religione non è causa di conflitti


“La religione è spesso invocata in caso di conflitto, anche quando altri fattori, come la iniqua distribuzione delle risorse, l'oppressione, l'occupazione e l'ingiustizia, sono le vere radici del conflitto. Dobbiamo trovare il modo di togliere la religione da simili ruoli e rilanciarla invece per la risoluzione dei conflitti e per la giustizia compassionevole”. E’ uno dei passaggi più forti del lungo comunicato finale che è stato presentato ieri alla stampa a Ginevra, al termine della consultazione internazionale cristiano-islamica promossa dal Consiglio Ecumenico delle Chiese alla quale hanno partecipato 64 cristiani e musulmani, quest’ultimi legati alla “World Islamic Call Society” (Wics), al “Royal Aal al Bayt Institute” e al consorzio “A Common Word”. Tra le decisioni operative emerse in questi giorni di discussione, musulmani e cristiani suggeriscono “la formazione di un gruppo di lavoro congiunto che può essere mobilitato nel caso in cui sorge una crisi di conflitto nella quale sono coinvolti cristiani e musulmani”. Il comunicato elenca, nella parte finale, una serie di raccomandazioni, presentate da un preambolo. “La base delle nostre fedi, espressa nella chiamata a conoscerci reciprocamente e nei due comandamenti dell’amore a Dio e al prossimo, dà un fondamento solido alla nostra comune responsabilità ad agire ed affrontare insieme i problemi”. (R.P.)







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