Presentato il libro “I Padri dell’Europa alle radici dell’Unione Europea” edito dalla
Lev
L’Europa, minata da una grave crisi di valori, deve ritrovare gli ideali che hanno
animato gli artefici della creazione dell’Unione Europea. E’ quanto ha detto ieri
il cardinale Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura,
intervenendo presso la sede della nostra emittente alla presentazione del libro “I
Padri dell’Europa alle radici dell’Unione Europea” a cura di Cosimo Semeraro ed edito
dalla Libreria Editrice Vaticana. Sull’incontro, moderato dalla nostra collega Fausta
Speranza, il servizio di Amedeo Lomonaco:
(Inno alla
gioia)
E’ giunto il momento di tornare alle origini dell’Unione Europea,
albori ben scolpiti nella storia. L’Europa – ha detto infatti il cardinale
Paul Poupard - trova il suo patrimonio fondante nei valori del cristianesimo:
“Non
può rimanere in piedi una grande costruzione se mancano fondamenta salde e ben radicate
nella storia. Questa Europa è stata plasmata attraverso l’inculturazione del Vangelo,
suo cuore pulsante. Da esso ha ricevuto consistenza, coscienza comunitaria e ha visto
trasformati ingredienti, spesso eterogenei e talvolta conflittuali, in una realtà
nuova”.
Nel Vangelo hanno dunque trovato ispirazione i “Padri dell’Europa”.
Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi e Jean Monnet – ha aggiunto il
porporato - sono stati gli artefici di un progetto nato per allontanare la tragedia
delle guerre mondiali e rendere possibile la costruzione di una comunità internazionale
ispirata ai valori della pacifica convivenza tra i popoli:
“I padri
dell’Europa erano ben coscienti delle radici cristiane dell’Europa, che non rappresentano
solo un realistico fondamento storico, ma contengono un’indubbia potenzialità etica
di cui gli uomini dell’Europa oggi hanno urgentemente bisogno per realizzare questo
sogno, che è un ideale, e farne una grande realtà storica”.
Quel sogno
dei “Padri dell’Europa”, tramutatosi nell’attuale Unione Europea, lascia oggi in eredità
una responsabilità comune. Ancora il cardinale Paul Poupard:
“Bisogna
ritrovare la profonda identità anche per fronteggiare la radicalità delle tensioni
che troviamo oggi, non una qualche nostalgica battaglia di retroguardia nella storia,
ma una grande responsabilità per il domani”.
L’ambasciatore della Repubblica
Federale Tedesca presso la Santa Sede, Walter Jürgen Schmid,
ha quindi ricordato che l’attuale Unione Europea si fonda su principi che si sono
sovrapposti a nefaste ideologie:
“I quattro padri fondatori condividevano
l’esperienza di una singolare catastrofe europea e l’esperienza di un terribile genocidio
causato dal mio Paese. Questo era l’obiettivo: un’Europa pacifica e pacificata. Tante
cose che la gente desiderava sessant’anni fa sono adesso cose che noi consideriamo
normali”.
Il capo delegazione della Commissione delle Comunità Europee
presso la Santa Sede, l’ambasciatore Yves Gazzo, ha infine sottolineato
che il cammino dell’Unione Europea non può essere interrotto e non può prescindere
dal contributo dato dalla religione:
“Come diceva Jaques Delors, l’Europa
è come la bicicletta. Deve sempre andare avanti altrimenti, come la bicicletta, perde
l'equilibrio. Dunque il progetto europeo deve sempre andare avanti. Naturalmente l’Europa
è laica, come indicano la separazione delle istituzioni, la libertà di coscienza.
E' laica però ha riconosciuto l’importanza del dialogo non sulla religione, ma con
la religione.” (ma)