2010-11-04 14:47:01

La Santa Sede all'Onu: tutelare libertà religiosa, matrimonio e diritto dei genitori a educare i figli


“Il riconoscimento della dignità di ciascuna persona prevede il pieno rispetto della dimensione interiore e trascendente della persona umana”. Lo ha ribadito ieri mons. Francis Chullikatt, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, nel corso dell’Assemblea delle Nazioni Unite, a New York. Il presule ha sottolineato l’importanza della libertà di coscienza collegata alla libertà di religione, cosi come sancita nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Per questo “i governi – ha invocato mons. Chullikatt - hanno la solenne responsabilità di salvaguardare … questo diritto inalienabile”, invece di trascurarlo e consentire che venga ridicolizzato e che i credenti debbano sopportare persecuzioni. Riferendosi al recente attacco alla cattedrale irachena siro-cattolica in Baghdad, l’osservatore permanente ha richiamato l’attenzione sulle sofferenze dei cristiani in molte parti del mondo. Il presule si è quindi soffermato sui temi dell’educazione e del matrimonio. Matrimonio – ha detto – che “è precedente ad ogni riconoscimento da parte dell’autorità pubblica, che ha il dovere di riconoscerlo e tutelarlo”. Riaffermando che la famiglia è l’unione di un uomo e di una donna nel matrimonio, con i loro figli, in quanto nucleo naturale e fondamentale della società, ha ricordato che “gli strumenti internazionali ribadiscono costantemente il diritto e la responsabilità dei genitori per quanto riguarda l’educazione dei loro figli, e tali strumenti correttamente stabiliscono che le scelte educative per i figli sono diritto dei genitori”. A tal proposito, mons. Chullikatt ha espresso disappunto riguardo al recente rapporto del relatore speciale sul diritto all’educazione, Vernor Muñoz Villalobos, dove si chiede l’educazione sessuale obbligatoria dei bambini, criticando peraltro quei Paesi che consentirebbero ai genitori il diritto di esonerare i figli e le figlie da tale insegnamento. Mons. Chullikatt ha concluso il suo intervento insistendo sul fatto che “i diritti umani sono fondati sull’insita dignità della persona, e questi diritti inalienabili hanno le loro radici nell’ordine morale naturale, e che sono individuabili dalla ragione, che è universale”. (gf)







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