2010-11-04 14:20:28

Indonesia: i vescovi chiedono più impegno per l'emergenza umanitaria


«Occorre più impegno per affrontare l'emergenza in Indonesia, dopo lo tsunami»: è l'appello che giunge tramite la Conferenza episcopale alla comunità internazionale. Il sisma sottomarino che ha devastato nei giorni scorsi le isole Mentawi ha portato morte e distruzione tra i poveri villaggi della zona. La comunità cattolica si adopera al massimo per garantire aiuti celeri alla popolazione, ma servono ulteriori sforzi. «Per quanto riguarda l'emergenza — spiega a “L'Osservatore Romano” il presidente della Conferenza episcopale dell'Indonesia, il vescovo di Padang, Martinus Dogma Situmorang — c'è bisogno di maggiore aiuto, per non parlare della riabilitazione delle persone e della ricostruzione». Secondo i dati dell'episcopato si contano a oggi 393 morti per lo tsunami. A questi si aggiungono 332 dispersi e 23.300 profughi. «Molti villaggi — sottolinea mons. Situmorang — e molte aree sono andati distrutti dopo lo tsunami. Nella diocesi di Padang ferve il lavoro di assistenza: un carico di aiuti è già partito, cui se ne è aggiunto subito un altro, trasportati mediante una nave, diretta a Sipora e Sikakap». Diversi volontari sono presenti in Indonesia, tra cui quelli della Caritas locale (Karina) e della Comunità di Sant'Egidio, che operano in stretto coordinamento con gli uffici diocesani. Nelle isole Mentawi c'è una consistente presenza di cattolici. «Proprio nelle Mentawi meridionali — ha specificato in un altro intervento il presidente della Conferenza episcopale — si trovano i villaggi cattolici. Circa 8.000 persone hanno subito gravi perdite». La Caritas locale, come accennato, è in prima linea nell'emergenza. Le operazioni di soccorso sono rese ancora più difficili dalle condizioni dell'area e dalla distanza. L'arcipelago delle Mentawi, prospiciente l'isola di Sumatra, infatti, è raggiungibile dopo circa tredici ore di traghetto dalla città di Padang. In alcune zone, si osserva, operano soltanto volontari della Caritas e nessun'altra ong è presente. «Un gruppo di volontari — evidenzia il direttore della Caritas diocesana di Padang, padre Agustinus Mujihartono — è andato nella zona di Muntei, rilevando che nelle aree colpite dallo tsunami non vi è nessuna Ong e soltanto la Caritas è intervenuta». Alcuni volontari, inoltre, hanno formato un'équipe per la distribuzione dei generi di prima necessità nell'isola di Sikakap. Peraltro, la già difficile situazione della popolazione per lo tsunami si è ulteriormente aggravata a seguito di una serie di alluvioni. I volontari si muovono a bordo di imbarcazioni per distribuire alimenti e attrezzature. «Una nave — spiega padre Mujihartono — è stata inviata nell'isola di Sikakap con a bordo ottanta tonnellate di beni di prima necessità. La spedizione umanitaria è partita dalla città di Padang con trentadue volontari, ma altri si aggiungeranno nei prossimi giorni». (R.P.)







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