2010-11-04 15:05:02

Ferito gravemente un giornalista somalo: il governo accusa i ribelli Shabaab


L'unione nazionale dei giornalisti somali (Nusoj) ha espresso grande preoccupazione per le continue violenze ai danni dei giornalisti, dopo il ferimento, a colpi di arma da fuoco, di un reporter a Afgoi nella regione di Shabelle, controllata dai ribelli Hizbul Islam. Alcuni uomini mascherati hanno assaltato nella notte del 2 novembre scorso il giornalista Hassan Mohamed Abikar mentre stava rientrando a casa. L'uomo è stato raggiunto da quattro colpi di pistola al torace e alle mani. Trasportato in ospedale, è in gravi condizioni. Si indaga sul movente. Il governo di transizione somalo (Tfg) ha condannato il “tentato omicidio” e ha puntato il dito contro i ribelli al Shabaab, legati ad al Qaeda. “Loro insieme al gruppo Hizbul Islam vogliono mettere un bavaglio all'informazione in modo tale che non vengano più riportate dalla stampa le atrocità che hanno commesso”, ha detto il ministro dell'Informazione somalo, Abdirahman Omar Osman. Dal 2007. sono 20 i giornalisti assassinati dal gruppo integralista legato ad al Qaeda.

Scontri in Darfur
Nuovi scontri con morti e feriti, i primi dallo scorso giugno, tra soldati del governo di Khartum e i ribelli del Movimento di Giustizia ed Uguaglianza del Jem, nella regione sudanese del Darfur. Lo scorso marzo, il governo sudanese aveva raggiunto un accordo che prevedeva un cessate-il-fuoco con il movimento ribelle. Qualche mese dopo, però, il Jem era ritornato sui suoi passi rifiutando l'intesa e accusando Khartum di continuare le ostilità. Il Jem è stato uno dei due principali gruppi di ribelli che scatenarono una rivolta nel 2003, accusando il governo del Sudan di trascurare la regione del Darfur.

Autobomba in Yemen: 2 morti e 22 feriti
Almeno due persone sono morte, di cui un poliziotto, e altre 22 sono rimaste ferite nell'esplosione di un'autobomba nello Yemen. L'attentato è avvenuto presso il quartiere generale della sicurezza di Daleh, città a sud del Paese, già teatro di altre violenze. Si tratta di una provincia che rappresenta un focolaio della contestazione saudita contro il potere centrale a Sanaa.

Sakineh: sospesa la pena capitale, non si hanno notizie di altri provvedimenti
“Sakineh Mohammadi Ashtiani sta bene, non abbiamo notizie di una nuova data per l'esecuzione”: è quanto ha riferito all'agenzia Ansa la portavoce del Comitato internazionale contro le esecuzioni, Mina Ahadi. Secondo la portavoce, inoltre, l'avvocato della Mohammadi-Ashtiani - Javid Hutan Kian - potrebbe essere rilasciato su cauzione sabato prossimo. Lo stesso giorno, potrebbe tenersi il processo contro i due giornalisti tedeschi arrestati lo scorso 10 ottobre nello studio dell'avvocato insieme al figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadeh. Non si hanno invece notizie del figlio della donna.

In Italia "Giorno dell'Unità nazionale"
In Italia, si sono aperte stamani con la deposizione di una corona d'alloro all'Altare della Patria da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le celebrazioni per il 4 Novembre, "Giorno dell'Unità nazionale" e "Giornata delle Forze Armate". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con i presidenti di Senato e Camera e il presidente della Consulta hanno osservato un minuto di raccoglimento sulle note del "Silenzio". Presenti le più alte cariche dello Stato. Circa l'impegno italiano nelle missioni di pace internazionali, Napolitano ha sottolineato che è “dovere delle autorità politiche e militari preposte continuare ad aggiornare e migliorare strategie, strutture e capacità operative delle Forze Armate, per rendere più efficace il contrasto delle minacce da fronteggiare, garantendo nel contempo la massima protezione ai contingenti impiegati e alle popolazioni civili coinvolte”. Ha poi affermato che “nessun Paese libero e democratico può sottrarsi al dovere di contribuire alla stabilità e alla sicurezza della comunità internazionale”.

Il presidente serbo a Vukovar, città croata rasa al suolo da Belgrado nel '91
''Sono qui oggi per inginocchiarmi davanti alla vittime, per esprimere ancora una volta le scuse e il rammarico, creando così la possibilità per la Serbia e la Croazia di aprire una nuova pagina nella loro storia''. Sono le parole del presidente della Serbia, Boris Tadic, che è arrivato a Vukovar, nella Croazia orientale, per la prima visita di un capo di Stato serbo alla città martire della guerra per l'indipendenza della Croazia. Città che venne rasa al suolo nel 1991 dalle truppe di Belgrado dopo mesi di assedio. Tadic e il presidente croato, Ivo Josipovic, si recheranno al memoriale di Ovcara, la più grande fosse comune in Croazia, dove il 20 novembre del 1991 le formazioni militari serbe uccisero almeno 200 civili e soldati croati. Tadic, giunto a bordo di un traghetto che collega Vukovar e la sponda serba del Danubio, è stato accolto da una cinquantina di abitanti della città dove le due comunità, serba e croata, vivono in sostanza ancora socialmente segregate. Una formazione della destra nazionalista, il Partito del diritto croato (Hsp) che ha un deputato al parlamento di Zagabria, ha organizzato una manifestazione di protesta contro la visita di Tadic, chiedendo le scuse ufficiali per quella che ha definito “un'aggressione militare della Serbia contro la Croazia”.

Ceneri fino a 8 km di altezza per la nuova eruzione del vulcano Merapi
Una nuova eruzione del vulcano Merapi, sull'isola indonesiana di Giava, è stata registrata stamani. Le ceneri prodotte dalla “montagna di fuoco” hanno raggiunto gli 8 km di altezza e una colata piroclastica si è prodotta sul fianco sud. Non si segnalano vittime. Il Merapi ha iniziato la sua fase eruttiva il 26 ottobre scorso, quando 36 persone hanno perso la vita. Il numero delle persone evacuate dalla zona circostante la montagna è arrivato a quota 90 mila. Le autorità hanno invitato le compagnie aeree, due giorni fa, a percorrere rotte alternative per evitare il sorvolo nell'aerea interessata dall'eruzione. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 308

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