Assemblea dei vescovi francesi. Il cardinale Vingt-Trois: "il Paese bloccato nel dialogo
sociale"
La Francia soffre, perché il Paese è “bloccato sulle modalità del dialogo sociale”.
Parte da questa analisi la prolusione del card. André Vingt-Trois, arcivescovo di
Parigi e presidente della Conferenza episcopale, con la quale si è aperta oggi a Lourdes
l’Assemblea plenaria dei vescovi francesi (fino al 9 novembre). L’assemblea plenaria
- riferisce l'agenzia Sir - sarà caratterizzata dalla elezione del presidente della
Conferenza episcopale francese. Nella sua prolusione il cardinale ha parlato della
riforma delle pensioni contro la quale sono state organizzate centinaia di manifestazioni
in tutto il Paese. Si tratta di una riforma alla quale i responsabili politici stanno
lavorando da decenni, “senza però raggiungere decisioni strutturali convincenti”,
per cui è normale oggi ritrovarsi di fronte “ad un blocco del dialogo sociale di cui
purtroppo il Paese fa spesso esperienza quando si confronta con decisioni importanti”.
Il recente dibattito sulla riforma delle pensioni “pone questioni che toccano l’equità
sociale e una certa proiezione sul futuro. Molti nostri concittadini fanno fatica
a capire che una parte importante della nostra società è colpita dalla precarietà
del lavoro e degli stipendi, altri ancora godono di sicurezza di impiego e dei vantaggi
economici e finanziari”. La riforma delle pensioni pone poi in maniera diretta la
questione del futuro e della solidarietà tra le generazioni, ponendo da una parte
le legittime esigenze di chi “si è sacrificato tanto nel lavoro per poi ritrovarsi
senza garanzie alla fine della vita” e dall’altra “le giovani generazioni che non
possono eliminare la questione del loro futuro. Non è così sorprendente quindi – osserva
l’arcivescovo - che questi sentimenti di ingiustizia, questa inquietudine per il futuro,
questa ansia dei giovani si manifestino in espressioni di tensione collettiva e spesso
di violenza. Ma una società democratica suppone un patto di fiducia tra i diversi
partner, e anche tra coloro che non hanno le stesse convinzioni circa le soluzioni
politiche da mettere in pratica”. Il porporato ha anche commentato il grande successo
di pubblico che sta riscuotendo in Francia la proiezione del film “Uomini di Dio”,
(in francese “Des hommes et des Dieux”). “Oltre alla qualità cinematografica intrinseca,
il successo di questi film – ha detto il cardinale – è il segno di un'attesa e di
un interesse reale per storie che esprimono una scelta radicale di vita? Questa preoccupazione
spirituale, più o meno consapevole, più o meno tenue o attutito, più o meno riconosciuta
o negata” è il segno che le persone attendono di “sentir dire che il significato dell'esistenza
umana non si limita a fenomeni economici e che il consumo di beni di mercato non può
riempire il cuore dell’uomo”. (R.P.)