Benedetto XVI all’udienza generale prega per il viaggio in Spagna e afferma: le coscienze
vanno ripulite dalla "spazzatura"
“Preghiere ferventi” ha chiesto Benedetto XVI, stamane, ai fedeli raccolti nell’Aula
Paolo VI per l’udienza generale, in vista del viaggio apostolico che il Papa compirà
questo fine settimana in Spagna. Poi un accorato appello a fare pulizia nella nostra
coscienza. Il servizio di Roberta Gisotti:
Pregate per
me, ha detto il Santo Padre ai pellegrini di lingua spagnola, alla vigilia della partenza,
sabato prossimo, per Santiago di Compostela, dove si unirà ai fedeli ai piedi dell’Apostolo
Giacomo, in questo Anno giubilare. Poi andrò a Barcellona – ha aggiunto – “dove avrò
la gioia di consacrare il meraviglioso Tempio della Sagrada Familia, opera del geniale
architetto Antonio Gaudì”, 128 anni dopo l’avvio dell’imponente cantiere tutt’ora
in attività:
"Voy como testigo de Cristo Resucitado…" Vado
come testimone del Cristo Risorto, - ha confidato Benedetto - con il desiderio di
portare a tutti la sua Parola, nella quale possono incontrare la luce per vivere con
dignità e speranza per costruire un mondo migliore".
Si è soffermato,
il Papa, nella catechesi sulla figura di Margherita d’Oingt, mistica del XIII secolo,
di antica e potente famiglia nobile del Lionese, “donna santa e saggia”, “molto colta”
e “dall’intelligenza viva”, priora nella sua Certosa fino alla morte, nel 1310. Margherita
seppe “intuire – ha sottolineato il Papa – l’ineffabile mistero di Dio”, pure cogliendo
“i limiti della mente nell’afferrarlo e l’inadeguatezza della lingua umana nell’esprimerlo”:
“Margherita
d’Oingt ci invita a meditare quotidianamente la vita di dolore e di amore di Gesù
e quella di sua Madre, Maria. Qui è la nostra speranza, il senso del nostro esistere.
Dalla contemplazione dell’amore di Cristo per noi nascono la forza e la gioia di rispondere
con altrettanto amore, mettendo la nostra vita a servizio di Dio e degli altri”.
Quindi
l’invito a “lasciare entrare” - come Margherita che solo a prima vista può apparire
lontana da noi tutti - “la luce di Cristo nella nostra coscienza”, “perché sia pulita
e illuminata, e “capisca ciò che è vero e buono e ciò che è male”:
“La
spazzatura non c'è solo in diverse strade del mondo. C'è spazzatura anche nelle nostre
coscienze e nelle nostre anime. È solo la luce del Signore, la sua forza e il suo
amore che ci pulisce, ci purifica e ci dà la retta via”.
Nei saluti,
nelle varie lingue, Benedetto XVI ha rivolto un indirizzo particolare ad una delegazione
ebraica di Anti-Defamation League e ai rappresentanti delle comunità ebraica e cattolica
di Pittsburg.
Infine, l’invito a giovani, malati e sposi novelli a riflettere,
“ancora una volta, sull’autentico significato dell’esistenza umana”, dopo la solennità
di Tutti i Santi, la Commemorazione dei defunti e la memoria domani di San Carlo Borromeo,
a quattro secoli dalla canonizzazione:.
"Questi giorni di riflessione
e di preghiera costituiscano per voi, cari giovani, un invito a imitare l’eroismo
dei Santi, che hanno speso la vita a servizio di Dio e del prossimo. Siano di grande
conforto per voi, cari ammalati, associati al mistero della passione di Cristo. Diventino
un’occasione propizia per voi, cari sposi novelli, per comprendere sempre meglio che
siete chiamati a testimoniare con la vostra reciproca fedeltà l’amore infinito con
cui Dio circonda ogni uomo".