Malawi: Messaggio dei vescovi alla Nazione: “Lavoriamo insieme per il bene comune”
“Abbiamo bisogno di lavorare insieme”, in base ai “principi del bene comune, della
carità nella verità e della sincera preoccupazione per i poveri”: è l’accorato appello
che la Conferenza episcopale del Malawi rivolge al Paese, in un “Messaggio alla nazione”,
diffuso domenica scorsa. Nel lungo documento, dal titolo “Leggere i segni dei tempi”,
i vescovi richiamano l’attenzione della Chiesa, del governo e della popolazione su
alcune questioni particolarmente importanti, ribadendo che “è giunto il momento opportuno
per impegnarsi direttamente in un dibattito onesto sul futuro del nostro amato Paese”.
In questo, scrivono i presuli, “si invitano i fedeli e i vari gruppi della Chiesa
ad assumere un ruolo-guida per un’azione realistica ed efficace”. Diviso in tre parti
– “Le gioie e le speranza”, “Il dolore e l’angoscia”, “Le conclusioni” - il Messaggio
analizza innanzitutto i passi avanti compiuti dal Malawi, come ad esempio la priorità
data dal governo alla questione della sicurezza alimentare, gli sforzi per incrementare
il sistema delle irrigazioni agricole e per migliorare il drenaggio a lungo termine
dei laghi e dei fiumi, lo sviluppo apportato alle infrastrutture, in particolare alla
riabilitazione della rete ferroviaria. Anche nel campo educativo, continuano i vescovi,
si contano iniziative positive, come l’impegno a costruire cinque nuove università.
Si tratta di progetti tanto più lodevoli in quanto portati avanti con le risorse del
Malawi stesso, invece che con le donazioni esterne. Conclusa la “pagina felice” del
Paese, però, l’Assemblea episcopale punta il dito sui tanti e tanti problemi in attesa
di una soluzione. Al primo posto, campeggia la questione politica: i vescovi denotano
una sfiducia generalizzata nella popolazione, dovuta al fatto che le promesse fatte
dai partiti non siano state realizzate concretamente e che il governo, forte della
maggioranza in Parlamento, tralasci il perseguimento del bene comune attraverso lo
sviluppo e la riconciliazione. Per questo, i vescovi ribadiscono l’importanza delle
consultazioni elettorali su temi di rilevanza nazionale, come gli emendamenti alla
Costituzione o la riforma delle pensioni, poiché “il dialogo tra tutti i soggetti
interessati è necessario alla democrazia”, mentre “le modifiche introdotte senza ascoltare
i desideri legittimi del popolo hanno il risultato di distogliere il governo dal servizio
alla popolazione”. Per questo, si legge ancora nel Messaggio, viene richiesta una
maggiore democrazia anche all’interno dei partiti stessi per evitare tendenze ‘dittatoriali’
nei leader, faziosità e rottura degli accordi elettorali. “Facciamo appello – scrivono
i vescovi – a tutti i partiti politici a sostenere i principi del costituzionalismo
e della tolleranza all’interno degli schieramenti stessi”. Altro capitolo scottante
affrontato dal Messaggio alla nazione è quello dedicato ai mass media e alla libertà
di espressione: “I mezzi di comunicazione pubblica, pagati con i soldi dei contribuenti
– affermano i presuli – devono assicurare che la popolazione sia ben informata. Invece,
notiamo con disappunto uno squilibrio continuo nella diffusione delle notizie”. Tanto
più, continua la Conferenza episcopale, che “i mass media pubblici vengono utilizzati
per castigare le organizzazioni religiose e non governative che offrono un contributo
alternativo alla politica. Con il risultato che alcuni mass media privati sono stati
minacciati di chiusura perché percepiti come ‘”non patriottici”. Invece, “tutti i
mezzi di comunicazione, sia pubblici che privati, così come le organizzazioni religiose
e non governative, dovrebbero avere un ruolo cruciale nella promozione di una società
vivace, ben informata e dotata di spirito critico”, favorendo “il bene comune, la
salvaguardia della Stato di diritto, la riconciliazione, la giustizia e la pace”.
E ancora: il Messaggio invita il governo ad intensificare l’assistenza alimentare
nelle zone più povere del Malawi e a promuovere una valida campagna anti-corruzione,
“un male che deve essere sradicato dalla società”. In questo contesto, si richiede
che l’Ufficio di presidenza addetto alla lotta alla corruzione “agisca in modo indipendente
e sia dotato di risorse sufficienti per avviare e concludere rapidamente i casi”.
Riguardo, poi, alla questione terriera, si ribadisce la necessità di valutare progetti
di sviluppo appropriati, in particolare per i criteri utilizzati nell’acquisizione
dei terreni. Gli ultimi temi affrontati dalla Conferenza episcopale del Malawi sono
la necessità di rispettare e tutelare maggiormente la figura del vicepresidente, e
le elezioni amministrative, fissate per l’aprile 2011, che richiedono “un’informazione
chiara sulle risorse ed i procedimenti”. In questo contesto, i presuli esprimono anche
perplessità sulla recente modifica del “Local Government Act” che dà mandato al Presidente
e alla Commissione elettorale di decidere la data delle consultazioni locali, “piuttosto
che farne un obbligo costituzionale”. Infine, la Conferenza episcopale del Malawi
invita “tutti i cittadini ad assumersi le proprie responsabilità”, sperando di “inaugurare
una nuova epoca, caratterizzata da un dialogo onesto e rispettoso e da un’ardente
ricerca collettiva di soluzioni per lo sviluppo integrale del Paese”. Le ultime righe
del Messaggio affidano poi a Maria il futuro della nazione, affinché “possa godere
di una buona governance”. (A cura di Isabella Piro)