2010-11-02 16:15:15

Il Consiglio ecumenico delle Chiese: l’attacco anticristiano in Iraq è un criminale atto di terrore


''Il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) condanna fortemente il criminale atto di terrore che si è verificato domenica nella chiesa Sayidat al-Najat a Bagdad''. E' quanto ha dichiarato il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Cec, esprimendo l'indignazione e la preoccupazione che il massacro di donne, uomini e bambini in una chiesa siro-cattolica irachena ha suscitato tra i responsabili del raggruppamento ecumenico che egli rappresenta. Il Cec è una comunione di 349 chiese protestanti, ortodosse ed anglicane, che rappresenta 560 milioni di cristiani nel mondo. Tveit ha espresso ''solidarietà a coloro che hanno perso i propri cari'', assicurando la vicinanza nella preghiera di tutte le comunità appartenenti al Cec ''per il rapido ristabilimento dei feriti''. Piu' in generale, Tveit ha tenuto a precisare come il Cec sia ''profondamente turbato dalle continue sofferenze cui sono sottoposti i cristiani in Iraq'', e come si senta per questo profondamente vicino a ''tutte le Chiese che, attraversando tempi turbolenti e di prova, testimoniano dell'amore e della pace di Dio in Gesu' Cristo anche in mezzo all'odio e all'aggressione''. Il segretario generale del Cec ha quindi chiesto alle autorità irachene di portare davanti alla giustizia tutti i responsabili dell'attacco e di impegnarsi per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, e in modo specifico di quelli che, come i cristiani, vivono in situazioni di particolare vulnerabilità. Tveit ha rilasciato tali dichiarazioni prima di intervenire a una consultazione cristiano-islamica in corso presso la sede del Cec a Ginevra (1-4 novembre) con il titolo ''Trasformare le comunità: cristiani e musulmani costruiscono un futuro comune''.







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