Una studentessa di medicina all'università di Sanaa è stata arrestata, insieme alla
madre, nello Yemen perché sospettate di avere spedito i due pacchi bomba diretti a
Chicago e intercettati venerdì in Gran Bretagna e a Dubai. L'avvocato della donna
assicura che la sua assistita è estranea ai fatti e che non ha mai avuto legami con
gruppi politici o religiosi. Secondo fonti di intelligence Usa citate dalla stampa,
dietro ai pacchi bomba destinati a due comunità ebraiche di Chicago, ci sarebbe anche
l'iman radicale americano-yemenita Anwar al-Awlaki, mentre il ministro dell'Interno
britannico, Theresa May, sostiene che i terroristi yemeniti non avevano un target
preciso e non potevano sapere dove sarebbero esplosi gli ordigni. Intanto, l'allarme
terrorismo resta elevato sulle due sponde dell'Atlantico: il presidente americano
Barack Obama ha avuto colloqui con Cameron e con il re saudita Abdullah, ai quali
ha espresso l’apprezzamento per la collaborazione e per il ruolo svolto nell'evitare
i falliti attentati. E le misure antiterrorismo sono al centro dei colloqui tra il
premier britannico, David Cameron, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, che si
tengono oggi nella residenza di campagna del primo ministro fuori Londra. La minaccia
di nuovi attentati ha avuto inoltre immediate conseguenze sul trasporto aereo. I
controlli di sicurezza negli scali americani sono stati rafforzati anche ricorrendo
a cani antiesplosivo. Francia, Gran Bretagna e Germania hanno sospeso il traffico
merci proveniente per via aerea dallo Yemen. L’Italia ha alzato i controlli sui voli
provenienti da diversi Paesi del Medio Oriente.