Cristiani e musulmani insieme a Loppiano per la Giornata del dialogo promossa dai
Focolari e dalle Comunità Islamiche d'Italia
“Percorsi comuni per la fraternità. Musulmani e Cristiani in Italia”. A questo tema
è dedicata oggi la giornata promossa a Loppiano (Firenze), dal Movimento dei Focolari
insieme con le Comunità islamiche della penisola. L'obiettivo è di mostrare che la
convivenza tra gli appartenenti alle due religioni è possibile "in risposta a paura,
intolleranza e difesa radicalizzata delle identità che percorrono il Paese". Un evento,
quello di Loppiano, che dà seguito ad iniziative di collaborazione in atto già da
anni, come confermano al microfono di Adriana Masotti, Valentina Maccacaro,
incaricata di questo dialogo per i Focolari del Triveneto e Kamel Layachi,
imam delle Comunità islamiche del Veneto:
R. - E' una
tappa che segue un percorso iniziato parecchi anni fa in modo molto semplice, attraverso
dei rapporti personali, attraverso l’amicizia e poi, via via nel tempo, si è allargata
con condivisioni molto semplici nel territorio. Abbiamo iniziato nelle diverse città
d’Italia a preparare insieme incontri nello spirito della fratellanza universale.
Per fare solo qualche esempio, a Verona nella moschea - era la prima volta - eravamo
più di mille persone tra cristiani e musulmani e a Vicenza, nel Palazzetto dello sport,
eravamo oltre due mila.
D. – Imam Kamel, come potrebbe definire l’esperienza
maturata fin qui con membri del Movimento dei focolari di religione cristiana?
R.
– Io la definirei un’esperienza veramente molto bella, che è cresciuta nel tempo.
Abbiamo cercato, ognuno dalla propria parte, di amare il prossimo, al di là della
sua fede religiosa; di amare proprio la persona, la creatura di Dio, e abbiamo trovato
che tra noi e i cattolici del Movimento c’era un enorme patrimonio comune, su cui
è possibile costruire altre iniziative, altri rapporti.
D. – Lei ha
parlato di amore...
R. – Nell’islam c’è una regola, presente anche nelle
altre religioni monoteiste e non solo, che invita il musulmano ad amare il fratello,
il prossimo, e a fare per l’altro ciò che vorrebbe sia fatto per se stesso. Noi siamo
partiti da questo.
D. – L’evento di Loppiano vuole un po’ mettere la
luce sul moggio in una stanza piuttosto buia. Valentina Maccacaro:
R.
– E’ vero. C’è una tendenza che mira a mettere preoccupazione, a vedere il diverso
come una minaccia. Noi sentiamo che proprio con queste testimonianze, possiamo dirlo
con la vita, che l’amicizia, che il rapporto con i musulmani è possibile. E non è
solo possibile, ma è anche costruttivo e arricchente su temi importanti come la pace,
la famiglia, i figli...
D. – Imam Kamel, quale messaggio vorrebbe che
arrivasse da Loppiano ad un’Italia, che spesso presenta anche dei lati un po' di paura,
di diffidenza verso chi è di un’altra cultura, di un’altra religione?
R.
– Lontani da ogni ingenuità, noi crediamo che - nonostante le difficoltà - sia possibile
costruire una società plurale, dove tutti i membri concorrano assieme per il bene
comune. Questo lo si può fare innanzitutto partendo da una mutua conoscenza, rispettosa
dell’altro e al di là della sua fede religiosa, della sua cittadinanza, per costruire
assieme il bene dell’Italia e il bene comune. (m.a.)