2010-10-31 10:24:34

Cristiani e musulmani insieme a Loppiano per la Giornata del dialogo promossa dai Focolari e dalle Comunità Islamiche d'Italia


“Percorsi comuni per la fraternità. Musulmani e Cristiani in Italia”. A questo tema è dedicata oggi la giornata promossa a Loppiano (Firenze), dal Movimento dei Focolari insieme con le Comunità islamiche della penisola. L'obiettivo è di mostrare che la convivenza tra gli appartenenti alle due religioni è possibile "in risposta a paura, intolleranza e difesa radicalizzata delle identità che percorrono il Paese". Un evento, quello di Loppiano, che dà seguito ad iniziative di collaborazione in atto già da anni, come confermano al microfono di Adriana Masotti, Valentina Maccacaro, incaricata di questo dialogo per i Focolari del Triveneto e Kamel Layachi, imam delle Comunità islamiche del Veneto:RealAudioMP3

R. - E' una tappa che segue un percorso iniziato parecchi anni fa in modo molto semplice, attraverso dei rapporti personali, attraverso l’amicizia e poi, via via nel tempo, si è allargata con condivisioni molto semplici nel territorio. Abbiamo iniziato nelle diverse città d’Italia a preparare insieme incontri nello spirito della fratellanza universale. Per fare solo qualche esempio, a Verona nella moschea - era la prima volta - eravamo più di mille persone tra cristiani e musulmani e a Vicenza, nel Palazzetto dello sport, eravamo oltre due mila.

D. – Imam Kamel, come potrebbe definire l’esperienza maturata fin qui con membri del Movimento dei focolari di religione cristiana?

R. – Io la definirei un’esperienza veramente molto bella, che è cresciuta nel tempo. Abbiamo cercato, ognuno dalla propria parte, di amare il prossimo, al di là della sua fede religiosa; di amare proprio la persona, la creatura di Dio, e abbiamo trovato che tra noi e i cattolici del Movimento c’era un enorme patrimonio comune, su cui è possibile costruire altre iniziative, altri rapporti.

D. – Lei ha parlato di amore...

R. – Nell’islam c’è una regola, presente anche nelle altre religioni monoteiste e non solo, che invita il musulmano ad amare il fratello, il prossimo, e a fare per l’altro ciò che vorrebbe sia fatto per se stesso. Noi siamo partiti da questo.

D. – L’evento di Loppiano vuole un po’ mettere la luce sul moggio in una stanza piuttosto buia. Valentina Maccacaro:

R. – E’ vero. C’è una tendenza che mira a mettere preoccupazione, a vedere il diverso come una minaccia. Noi sentiamo che proprio con queste testimonianze, possiamo dirlo con la vita, che l’amicizia, che il rapporto con i musulmani è possibile. E non è solo possibile, ma è anche costruttivo e arricchente su temi importanti come la pace, la famiglia, i figli...

D. – Imam Kamel, quale messaggio vorrebbe che arrivasse da Loppiano ad un’Italia, che spesso presenta anche dei lati un po' di paura, di diffidenza verso chi è di un’altra cultura, di un’altra religione?

R. – Lontani da ogni ingenuità, noi crediamo che - nonostante le difficoltà - sia possibile costruire una società plurale, dove tutti i membri concorrano assieme per il bene comune. Questo lo si può fare innanzitutto partendo da una mutua conoscenza, rispettosa dell’altro e al di là della sua fede religiosa, della sua cittadinanza, per costruire assieme il bene dell’Italia e il bene comune. (m.a.)







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