2010-10-30 08:48:17

Uzbekistan: violenze contro i cristiani “non registrati”


Pestaggi ad opera di poliziotti, irruzioni e sequestri illegali di Bibbie, condanne a gravi multe per chi si riunisce a pregare insieme. I cristiani battisti descrivono così la loro situazione in Uzbekistan. Nel Paese - riferisce AsiaNews - è “illegale” qualsiasi attività dei gruppi religiosi non registrati, persino incontrarsi e pregare. I cristiani hanno denunciato all’agenzia Forum 18 che il 15 agosto circa 20 poliziotti hanno fatto irruzione in una casa privata durante la loro funzione festiva colpendo e minacciando i presenti, filmandoli contro la loro volontà, strappando le Bibbie dalle mani dei bambini. Forum 18 denuncia che nei giorni successivi vari cristiani battisti sono stati di nuovo sentiti, convocati, intimiditi dalla polizia. Nell’incursione la polizia ha sequestrato Bibbie, libri di canti e altra letteratura religiosa. Il Comitato affari religiosi di Tashkent ne ha negato la restituzione, spiegando che questi libri possono essere usati solo da gruppi religiosi registrati e che i battisti di Samarkanda non lo sono, per cui si tratta di libri “illegali”. Il 21 settembre il tribunale ha condannato 5 battisti a gravi multe (equivalenti da 11 a 7 mesi di paga) per la partecipazione a un servizio religioso non autorizzato e avere “insegnato fedi religiose senza un’istruzione specialistica e senza il permesso di un gruppo religioso registrato”. Ora i battisti protestano che la condanna viola l’art. 29 della Costituzione uzbeka che riconosce la libertà di pensiero, parola e coscienza”. Denunciano le intimidazioni e i pestaggi subiti. Le autorità negano tutto e rifiutano qualsiasi accertamento.







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