Un Simposio ricorda i 60 anni dalla proclamazione del dogma dell'Assunzione della
Vergine Maria
“Pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata
Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta
alla gloria celeste in anima e corpo”. È il primo novembre del 1950, culmine dell’Anno
Santo: con questa solenne definizione, contenuta nella Costituzione apostolica ‘Munificentissimus
Deus’, Papa Pio XII proclamava il dogma dell’Assunzione della Beata Vergine Maria.
A 60 anni dall’evento un Simposio promosso dal "Comitato Papa Pacelli" ha inteso rendere
omaggio, ieri a Roma, alla figura spirituale e alla dimensione mistica del Pontefice.
C’era per noi, Claudia Di Lorenzi:
E’ un
messaggio di speranza quello che viene dal riconoscimento dell’Assunzione al Cielo
di Maria, in anima e corpo, giacché assicura all’umanità, piagata dal peccato, la
possibilità della salvezza eterna. La certezza che quanto di finito, terreno, immanente
appartenga all’esistenza di ogni uomo possa trovare redenzione un giorno, nella Gloria
celeste. Lo ha ricordato ieri il teologo don Nicola Bux, cofondatore
del "Comitato Pacelli", in occasione del Convegno promosso per i 60 anni della proclamazione
del dogma dell’Assunta da parte di Pio XII:
“L’Assunzione di Maria
è l’anticipazione di quello per cui ciascuno di noi è destinato: la partecipazione
un giorno alla vita eterna e non solo con l’anima, ma anche con il corpo, un corpo
naturalmente trasfigurato. Per Maria è stato anticipato quanto per tutti noi è - speriamo
- previsto quando il Signore deciderà alla fine dei tempi, cioè la resurrezione dei
corpi”.
Un messaggio che insieme ribadisce la sacralità del corpo
umano e invita a vivere la dimensione della corporeità alla luce dell’insegnamento
della Chiesa.
“Tutto ciò che noi compiamo con il nostro corpo e tutto
ciò che il nostro corpo stesso significa è fatto per la Gloria di Dio. Il nostro corpo
va offerto - come dice San Paolo - in sacrificio spirituale, proprio perché nel nostro
corpo, il nostro essere manifesta fino in fondo se stesso”.
Una luce
sfolgorante quella racchiusa nel dogma dell’Assunzione al Cielo di Maria, di cui Pio
XII ebbe conferma attraverso il cosiddetto “miracolo del sole”. Secondo i biografi,
nei giorni precedenti la proclamazione del dogma il Pontefice, passeggiando nei giardini
vaticani, assistette ad un fenomeno simile a quello verificatosi nel 1917, al termine
delle apparizioni di Fatima: "Il sole, che era ancora abbastanza alto – si legge in
scritti autografi di Papa Pacelli - appariva come un globo opaco giallognolo, circondato
tutto intorno da un cerchio luminoso (…) che si muoveva leggermente”. Ancora don Nicola
Bux:
“Da quello che dicono i biografi, fu un fenomeno che si ripetè
e che in certo senso dal Papa fu letto come un assenso celeste a quanto egli stava
preparando per la glorificazione di Maria. Talvolta viene assimilato a quanto è descritto
nelle Apparizioni di Fatima, però - nello stesso tempo - sono distinte da quelle,
pur presentando una grande somiglianza in quanto segno dall’alto di una benevolenza
del cielo all’operato di questo grande Papa”.
Un tributo che Pio XII
diede al riconoscimento dei “privilegi mariani” e che testimonia – osserva ancora
il teologo Bux - il legame di grande affetto e devozione che ha sempre legato il Pontefice
alla Vergine Maria.