2010-10-30 14:38:59

Presidenziali in Brasile. I vescovi: promuovere bene comune, vita e famiglia


Ballottaggio presidenziale domani in Brasile. A sfidarsi sono Dilma Rousseff, del Partito dei lavoratori ed erede del capo di Stato uscente Lula - favorita nei sondaggi con il 50% - e il socialdemocratico José Serra, stimato al 40%. Nell’ultimo dibattito elettorale i due leader in lizza si sono confrontati in particolare sul nodo della corruzione nel Paese. Ma sulle speranze della Chiesa rispetto a queste consultazioni, Silvonei Protz ha raccolto il commento di mons. Dimas Lara Barbosa, vescovo ausiliare di São Sebastião do Rio de Janeiro, e dell’arcivescovo di Manaus, mons. Luiz Soares Vieira:RealAudioMP3

D. - Mons. Dimas Lara Barbosa, qual è l’auspicio della Chiesa in Brasile e della sua Conferenza episcopale per quanto riguarda il presidente del Brasile: che cosa ci si aspetta dal nuovo presidente?

R. – Che possa operare veramente per la difesa del bene comune. Noi siamo una nazione di tradizione cristiana, soprattutto cattolica. Anche se si afferma che lo Stato sia laico, la nazione brasiliana è abbastanza religiosa, con una forte matrice cristiana. Quello che speriamo è che il prossimo governo continui a sostenere la natura religiosa ed i valori che sono alla radice della nostra cultura e che si fondano soprattutto in un’antropologia integrale, secondo il pensiero cattolico.

D. – La presidenza della Conferenza episcopale ha ribadito che la Chiesa in Brasile non difende alcun partito politico, ma fa sempre appello alle coscienze …

R. – Sono ormai decenni che in Brasile non esiste più un partito “cristiano”, un partito che rispecchi l’ufficialità del pensiero cattolico; anzi, abbiamo cattolici in quasi tutti i partiti, e uomini e donne di buona volontà, che non hanno la nostra fede, in tantissimi punti hanno i nostri valori come base del loro operare politico. La nostra preoccupazione da molti anni ormai è soprattutto formare i nostri fedeli affinché abbiano criteri etici e morali per valutare le proposte dei candidati dei diversi partiti e quindi votare secondo la loro coscienza.

D. – Mons. Luiz Soares Vieira, la campagna elettorale in Brasile è stata fortemente incentrata sulle questioni del rispetto della vita e della depenalizzazione dell’aborto. La Chiesa è sempre stata molto precisa per quanto riguarda il valore della vita…

R. – Il valore della vita è indiscutibile: la vita è un dono di Dio, nessuno ha il diritto di uccidere. La vita deve essere rispettata dall’inizio fino alla sua fine naturale. Questo è uno dei criteri che dobbiamo prendere in considerazione quando andiamo a votare. Purtroppo, i due candidati hanno posizioni per noi inaccettabili, rispetto all’aborto. Lo stesso si dica per le unioni omosessuali. Ma io ho molta speranza che i prossimi quattro anni siano anni di progresso e anche di grande rispetto della vita e della dignità della nostra gente. (g.f.)







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