Presidenziali in Brasile. I vescovi: promuovere bene comune, vita e famiglia
Ballottaggio presidenziale domani in Brasile. A sfidarsi sono Dilma Rousseff, del
Partito dei lavoratori ed erede del capo di Stato uscente Lula - favorita nei sondaggi
con il 50% - e il socialdemocratico José Serra, stimato al 40%. Nell’ultimo dibattito
elettorale i due leader in lizza si sono confrontati in particolare sul nodo della
corruzione nel Paese. Ma sulle speranze della Chiesa rispetto a queste consultazioni,
Silvonei Protz ha raccolto il commento di mons. Dimas Lara Barbosa, vescovo
ausiliare di São Sebastião do Rio de Janeiro, e dell’arcivescovo di Manaus, mons.
Luiz Soares Vieira:
D. - Mons.
Dimas Lara Barbosa, qual è l’auspicio della Chiesa in Brasile
e della sua Conferenza episcopale per quanto riguarda il presidente del Brasile: che
cosa ci si aspetta dal nuovo presidente?
R. – Che possa operare veramente
per la difesa del bene comune. Noi siamo una nazione di tradizione cristiana, soprattutto
cattolica. Anche se si afferma che lo Stato sia laico, la nazione brasiliana è abbastanza
religiosa, con una forte matrice cristiana. Quello che speriamo è che il prossimo
governo continui a sostenere la natura religiosa ed i valori che sono alla radice
della nostra cultura e che si fondano soprattutto in un’antropologia integrale, secondo
il pensiero cattolico.
D. – La presidenza della Conferenza episcopale
ha ribadito che la Chiesa in Brasile non difende alcun partito politico, ma fa sempre
appello alle coscienze …
R. – Sono ormai decenni che in Brasile non
esiste più un partito “cristiano”, un partito che rispecchi l’ufficialità del pensiero
cattolico; anzi, abbiamo cattolici in quasi tutti i partiti, e uomini e donne di buona
volontà, che non hanno la nostra fede, in tantissimi punti hanno i nostri valori come
base del loro operare politico. La nostra preoccupazione da molti anni ormai è soprattutto
formare i nostri fedeli affinché abbiano criteri etici e morali per valutare le proposte
dei candidati dei diversi partiti e quindi votare secondo la loro coscienza.
D.
– Mons. Luiz Soares Vieira, la campagna elettorale in Brasile
è stata fortemente incentrata sulle questioni del rispetto della vita e della depenalizzazione
dell’aborto. La Chiesa è sempre stata molto precisa per quanto riguarda il valore
della vita…
R. – Il valore della vita è indiscutibile: la vita è un
dono di Dio, nessuno ha il diritto di uccidere. La vita deve essere rispettata dall’inizio
fino alla sua fine naturale. Questo è uno dei criteri che dobbiamo prendere in considerazione
quando andiamo a votare. Purtroppo, i due candidati hanno posizioni per noi inaccettabili,
rispetto all’aborto. Lo stesso si dica per le unioni omosessuali. Ma io ho molta speranza
che i prossimi quattro anni siano anni di progresso e anche di grande rispetto della
vita e della dignità della nostra gente. (g.f.)