2010-10-30 08:05:32

Myanmar: l’Onu chiede “elezioni vere che rispecchino gli standard internazionali”


“In Myanmar il processo elettorale avrà il suo culmine con lo svolgimento delle elezioni, il prossimo 7 novembre. Tuttavia, non ci sono ancora le condizioni necessarie per lo svolgimento di vere elezioni che rispondano agli standard internazionali”: è quanto afferma l’Alto Commissario dell’Onu per i Diritti Umani, Navi Pillay. “Per garantire un processo più inclusivo - sottolinea la rappresentante delle Nazioni Unite – il governo dovrebbe rilasciare immediatamente e senza condizioni tutti i prigionieri politici. Si tratta di più di 2000 persone, che nella maggioranza dei casi, sono state condannate da leggi che limitano la libertà di espressione e di associazione e violano leggi internazionali”. Presentando il suo rapporto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la settimana scorsa, il relatore speciale sulla situazione dei Diritti Umani a Myanmar aveva messo in risalto il fatto che la libertà di espressione, di assemblea e di associazione sono state ancora più limitate da leggi elettorali e da direttive emesse dalla Commissione Elettorale. “Nei giorni immediatamente precedenti le elezioni – rileva Navi Pillay - il governo dovrebbe rispettare queste libertà”. Poi aggiunge: “Desidero trasmettere al governo di Myanmar l’urgenza di impegnarsi per raggiungere una transizione efficace che garantisca la democrazia nel Paese. Nella sua ultima relazione all’Assemblea Generale sulla situazione dei diritti umani a Myanmar, il segretario generale delle Nazioni Unite ha sostenuto che il Myanmar deve fare dei passi in avanti per superare il doppio retaggio del blocco politico e del conflitto armato. In questo contesto, la transizione democratica richiederà seri sforzi nazionali di riconciliazione che vanno ben oltre le elezioni, e che comprendono tutte le parti interessate. Per realizzare una transizione efficace occorre un dialogo significativo rivolto alla riconciliazione nazionale tra tutte le parti, in particolare con chi è stato escluso dal processo elettorale. Inoltre, è necessario affrontare le questioni della giustizia e della responsabilità, a seguito di troppi anni di gravi violazioni dei diritti umani. La popolazione del Myanmar spera certamente in un futuro migliore. Elezioni vere che rispondano agli standard internazionali – conclude Navi Pillay - dovrebbero essere parte integrante del processo di transizione verso quel futuro”.







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