Presidenziali in Costa d'Avorio: appello alla pace dell'arcivescovo di Abidjan
La Costa d’Avorio si appresta al voto, più volte rimandato, del nuovo Capo dello Stato.
Le elezioni presidenziali, che si dovevano tenere nel 2005, si terranno domenica prossima.
I principali candidati sono il Presidente uscente Laurent Gbagbo, Henri Konan Bédié
e Alassane Ouattara. Per l'importante appuntamento elettorale mons. Jean Pierre Kutwa,
arcivescovo di Abidjan, ha pubblicato un messaggio nel quale chiede agli ivoriani
di “respingere la violenza come modo di espressione. Se la competizione elettorale
è legittima, questa non può in alcun caso sfociare in atti di vandalismo”. Nel messaggio,
inviato all'agenzia Fides, mons. Kutwa si dice preoccupato per il clima di tensione
alimentato attraverso alcune campagne di stampa: “constatiamo giorno per giorno dei
propositi di un’aggressività crescente attraverso la stampa”. L’arcivescovo di Abidjan
richiama quindi i giornalisti al loro dovere di informare il pubblico in maniera corretta
e a non diventare strumenti della lotta politica. Nel messaggio si lamenta inoltre
che “una certa opinione politica e i mezzi di comunicazione sociale hanno spesso offerto
un profilo errato dell’uomo politico e un’immagine superficiale e pericolosa della
sua carriera. La politica in effetti, è spesso rappresentata come una lotta intrapresa
per ottenere, a qualsiasi prezzo, un posto onorevole, fonte di considerevoli vantaggi.
In questa prospettiva, certamente, tutti i mezzi sono buoni per ottenere i propri
fini”. Di fronte a questa situazione mons. Kutwa mette in guardia i fedeli dal non
cadere vittima di provocazioni e speculazioni: “quando si recepiscono delle informazioni,
da qualsiasi parte vengano, raramente, sono neutre. I periodi elettorali sono fertili
di rumori, di interpretazioni tendenziose, di parole e gesti. È difficile fare emergere
la verità da questi tentativi di intossicazione. Tuttavia solo la verità libera l’uomo
e lo fa crescere. La menzogna eletta a sistema di conquista del potere rende al contrario
l’uomo vulnerabile”. Dopo aver riconosciuto gli sforzi effettuati dalle Forces de
Défense et de Sécurité (le Forze Armate Nazionali ) e dalle Forces armées des Forces
Nouvelles (che controllano dal 2002 il nord-ovest del Paese), per creare un centro
di comando congiunto per garantire la sicurezza delle elezioni, mons. Kutwa conclude
facendo un appello ai politici perché conducano una lotta politica con mezzi pacifici
pensando al bene supremo della nazione e delle generazioni future. (R.P.)